Spazio Acrobazie: a Palermo il progetto che porta l’arte contemporanea nelle carceri
Il progetto si svilupperà in due anni, e coinvolgerà i detenuti di due case di reclusione in workshop condotti da 8 artisti. L’obiettivo è il recupero delle aree comuni delle carceri e fornire ai detenuti competenze per il reinserimento nel mondo del lavoro
Riqualificazione, inclusione e produttività sono gli obiettivi che si prefigge Spazio Acrobazie. Laboratorio produttivo e di riqualificazione attraverso la mediazione artistica, progetto promosso dall’Associazione Acrobazie (partner inoltre del progetto Graffiti Art in Prison) che, attraverso la partecipazione di artisti del panorama contemporaneo, mira alla “riqualificazione degli spazi detentivi […] come pratica produttiva in grado di migliorare l’immagine e il posizionamento di quanto prodotto dal sistema carcerario”, fungendo così “da cerniera tra il dentro e il fuori”. Il progetto, già in corso nella Casa di Reclusione Calogero Bona – Ucciardone di Palermo, coinvolgerà anche l’Istituto Penale per Minorenni Malaspina, e ha uno sviluppo biennale, attraverso workshop condotti da Francesco Arena, Flavio Favelli, Stefania Galegati, Genuardi/Ruta, Paolo Gonzato, Marzia Migliora, Andrea Sala e Francesco Simeti.
ARTE NELLE CARCERI. SPAZIO ACROBAZIE A PALERMO
A cura di Elisa Fulco e Antonio Leone – e supportato da Fondazione CON IL SUD e Fondazione Sicilia – Spazio Acrobazie coinvolge detenuti con pena definitiva, minori e detenuti in esecuzione penale esterna in workshop artistici mirati a intervenire “sulle aree comuni degli spazi detentivi che necessitano di essere nuovamente risemantizzati (sala d’attesa, aree verdi, spazi ricreativi), operando anche in esterno con interventi di giustizia riparativa, dove la riqualificazione vuole essere una forma di risarcimento per la comunità”, sottolineano gli organizzatori. Ma non si tratta “soltanto” di un progetto pensato per rendere le carceri luoghi più vivibili: Spazio Acrobazie, continuando nella visione e nella missione del precedente progetto L’Arte della Libertà, oltre ai workshop organizza una serie di attività come visite guidate nei luoghi culturali e a distanza, mostre e rassegne di cinema in carcere, incontri e dibattiti e un laboratorio all’interno del Museo Riso di Palermo. Rientra nel progetto anche la creazione del marchio “Spazio Acrobazie”, con il quale sarà lanciata una collezione di oggetti a tiratura limitata realizzati dagli artisti coinvolti insieme ai detenuti, rappresentando così, per questi ultimi, un’occasione per facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. “Una sperimentazione per avviare nuove strategie di auto-produzione e di distribuzione”, continuano gli organizzatori, “attivando partnership tecniche con le imprese e collaborando con il circuito del design e dell’arte contemporanea per promuovere e rendere sostenibile il progetto”.
SPAZIO ACROBAZIE. IL WORKSHOP DI PAOLO GONZATO
Spazio Acrobazie è stato avviato lo scorso giugno con il primo di cinque workshop, in corso fino al prossimo febbraio presso il polo didattico dell’ala V della Casa di Reclusione Calogero di Bona – Ucciardone, condotto da Paolo Gonzato. Guidando un gruppo composto da detenuti, operatori socio-sanitari, culturali e docenti, l’artista darà vita a wall painting e prototipi per la realizzazione di arredi e oggetti di design per il marchio Spazio Acrobazie, oltre a lavorare al recupero di un’area verde all’interno del carcere, attualmente in stato di abbandono, per destinarla a spazio di incontro tra i detenuti e le loro famiglie.
– Desirée Maida
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