Nelle Langhe quattro opere di arte pubblica: da Olafur Eliasson a Michelangelo Pistoletto

Un progetto di committenza, acquisizione e donazione di arte pubblica, realizzato in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea dalla Fondazione bancaria di Cuneo per celebrare i suoi 30 anni di vita

Dopo il progetto di videomapping dello scorso autunno, prosegue l’impegno della Fondazione CRC nel valorizzare i propri territori di competenza nell’area della Provincia di Cuneo con l’arte contemporanea. E lo fa nell’anno del suo trentennale di vita con un grande programma di committenza, acquisizione e donazione di arte pubblica, realizzato in collaborazione con il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Stiamo parlando di A Cielo Aperto: le opere di 4 artisti di fama internazionale – Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967), Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933), Otobong Nkanga (Kano, 1974) e Susan Philipsz (Glasgow, 1965) – che le hanno realizzate all’insegna del connubio storia, comunità locali, internazionalità e natura – verranno collocate nel corso dell’anno in altrettante città della Provincia Granda, ovvero Cuneo, Alba, Bra e Mondovì. Il progetto si è aperto lo scorso 25 giugno con l’inaugurazione di una grande scultura di Olafur Eliasson e un concerto-tributo alle Quattro Stagioni di Vivaldi di Uto Ughi, sempre nel giardino del Belvedere a fianco del Castello di Grinzane-Cavour (Alba), in occasione dell’8° compleanno dell’iscrizione dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

– Claudia Giraud

IL PROGETTO A CIELO APERTO 2022

Olafur Eliasson, The presence of absence pavilion, 2019 2022, Photo Luca Privitera, Courtesy Studio Olafur Eliasson eand Fondazione CRC

Olafur Eliasson, The presence of absence pavilion, 2019 2022, Photo Luca Privitera, Courtesy Studio Olafur Eliasson eand Fondazione CRC

Il progetto A CIELO APERTO 2022, che rinnova la lunga e proficua collaborazione costruita negli anni con il Castello di Rivoli, ci offre l’opportunità di portare in provincia di Cuneo le opere di quattro grandissimi artisti internazionali”, ha dichiarato Ezio Raviola, neo-Presidente della Fondazione CRC che ha da poco sostituito Giandomenico Genta. “Un’operazione culturale unica, promossa per celebrare i 30 anni di vita della nostra istituzione, che lascerà un segno in quattro luoghi emblematici per la storia della Fondazione CRC”. Un progetto che parte dal Castello di Grinzane Cavour, dove nel 2019 la Fondazione ha acquistato la vigna Gustava, dando vita a un importante progetto sociale che integra sviluppo locale, attivazione delle comunità territoriali, formazione e valore economico e sociale: l’ha, infatti, data in gestione ai giovani della Scuola Enologica e creato un ente benefico ad hoc, la Fondazione CRC Donare, per raccogliere fondi.

IL NUOVO BELVEDERE SULLA VIGNA DEL CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR

Olafur Eliasson, The presence of absence pavilion, 2019 2022, Photo Luca Privitera, Courtesy Studio Olafur Eliasson eand Fondazione CRC

Olafur Eliasson, The presence of absence pavilion, 2019 2022, Photo Luca Privitera, Courtesy Studio Olafur Eliasson eand Fondazione CRC

Come l’asta di Barolo en primeur del prossimo 28 ottobre, a sostegno di progetti di utilità sociale, sia in Italia che all’estero, che inaugurerà ufficialmente il nuovo percorso illustrato e multimediale intorno alla vigna e il Belvedere in corten, con affaccio sul Castello, un tempo dimora di Camillo Benso Conte di Cavour, non solo statista ma anche imprenditore del vino. “Dopo due anni e mezzo di pandemia, è ora di uscire all’aria aperta”, ha concluso il Direttore del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Carolyn Christov-Bakargiev. “Un progetto come questo, fortemente voluto dalla Fondazione CRC, ci ricorda come l’arte abbia effetti curativi e benefici sul pubblico e ci chiama anche alla nostra responsabilità verso l’ambiente, così ricco di stimoli estetici e così aperto ad accogliere le opere d’arte”. Vediamo le quattro opere d’arte pubblica nel dettaglio…

OLAFUR ELIASSON – CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR (ALBA)

Olafur-Eliasson-The-presence-of-absence-pavilion-2019-2022-Photo-Luca-Privitera-Courtesy-Studio-Olafur-Eliasson-eand-Fondazione-CRC

Olafur-Eliasson-The-presence-of-absence-pavilion-2019-2022-Photo-Luca-Privitera-Courtesy-Studio-Olafur-Eliasson-eand-Fondazione-CRC

L’opera di Eliasson, che consiste in una scultura formata da un parallelepipedo in bronzo scavato all’interno a rappresentare il vuoto prodotto dallo scioglimento di un ghiacciaio, chiaro riferimento alla crisi ecologica e al riscaldamento del pianeta, è stata realizzata dalla fusione di un blocco di ghiaccio proveniente dal fiordo di Nuup Kangerlua, al largo della costa della Groenlandia, formatosi nel corso di milioni di anni, con strati di neve compressa. La scultura rimanda allo scioglimento della calotta glaciale in Groenlandia che, a causa del riscaldamento globale, perde ogni minuto decine di migliaia di blocchi simili. In The presence of absence pavilion il ghiaccio ormai sciolto è presente solo come assenza o come ricordo. L’opera è collocata sul prato al lato del Castello di Grinzane Cavour, non lontano dalla vigna appartenente alla Fondazione CRC, creando un dialogo tra l’azione di erosione dell’acqua sulle colline che ha creato la valle, e lo scioglimento dei ghiacciai.

MICHELANGELO PISTOLETTO – CUNEO

Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso, 2022, rendering dell’opera Courtesy l’artista

Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso, 2022, rendering dell’opera Courtesy l’artista

A settembre 2022 è prevista a Cuneo la presentazione della nuova opera di Michelangelo Pistoletto. Aperta allo scambio, l’arte di Pistoletto è l’incontro e il dialogo di più voci, un’estetica fondata sulla relazione e sulla partecipazione grazie alla capacità di uscire dai confini dell’opera per riportare l’arte alla vita sociale e la vita nell’arte. L’opera monumentale rappresenta il simbolo del Terzo Paradiso e promuove l’idea di partecipazione della comunità, talento dei giovani e lavoro collettivo. È stata realizzata con il contributo delle comunità locali e in particolare attraverso la combinazione di 122 disegni realizzati da bambini e raccolti dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea in sinergia con diversi attori della Città di Cuneo tra i quali l’Ambasciata del Terzo Paradiso.

OTOBONG NKANGA OF SUNDIALS – BRA

Otobong Nkanga, Corde che si arricciano attorno alle montagne, 2021-2022, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Rivoli-Torino Foto Andrea Guermani Courtesy artista e Castello di Rivoli

Otobong Nkanga, Corde che si arricciano attorno alle montagne, 2021-2022, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Rivoli-Torino Foto Andrea Guermani Courtesy artista e Castello di Rivoli

Tra settembre e ottobre prossimi sarà presentata la nuova opera di Otobong Nkanga Of SundialsLines and Weights (Di meridiane, linee e pesi), 2022, che sarà allestita a Bra. Per il progetto di arte pubblica, l’artista ha disegnato un paesaggio in cui linee curve in relazione a una meridiana collegano elementi scultorei dalle forme organiche, quasi antropomorfe, potenziali contenitori di cibo, materiali agricoli e prodotti della terra. La ricerca artistica di Nkanga affronta temi urgenti legati alla crisi ecologica, allo sfruttamento delle risorse e alla sostenibilità, in linea con la filosofia di Slow Food, l’associazione internazionale no-profit nata a Bra nel 1986 dall’intuizione di Carlo Petrini, il cui intento è ridare il giusto valore al cibo nel rispetto di chi produce, in armonia con l’ambiente e gli ecosistemi, preservando i saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.

SUSAN PHILIPSZ – EX COLLEGIO DELLE ORFANE A MONDOVÌ

Elementi tipografici, Museo Civico della Stampa, Mondovi, 2022 Foto Susan Philipsz courtesy l’artista

Elementi tipografici, Museo Civico della Stampa, Mondovi, 2022 Foto Susan Philipsz courtesy l’artista

A novembre, presso l’Ex Collegio delle Orfane a Mondovì, sarà presentata The Lost Partbook (La partitura perduta), 2022, una nuova installazione sonora della sound artist Susan Philipsz, ispirata a uno dei madrigali a cinque voci di Maddalena Casulana (1544-1590), la prima compositrice donna ad aver fatto stampare e pubblicare un intero libro della propria musica nella storia della musica: a otto canali è realizzata tramite l’uso della voce dell’artista e sarà collocata all’ingresso verso il giardino e le aree esterne dell’Ex Collegio, rivolta all’affascinante scenario delle Alpi. Con quest’opera, Philipsz rievoca la storia del convento orfanotrofio femminile che oggi ospita il Museo della Stampa, allude malinconicamente alla scomparsa della tipografia tradizionale in favore di quella digitale e anche alla storia delle donne che, come Maddalena Casulana, hanno dovuto lottare per accedere al mondo dell’arte.

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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