È morto Francesco Melone, artista della famiglia e delle relazioni

Elemento distintivo della sua cifra stilistica è stata la rappresentazione della famiglia borghese come dimensione idilliaca, nel tentativo sottile e ironico di scardinare l’ipocrisia di una società delle apparenze

È morto a soli 59 anni Francesco Melone, stroncato da una malattia contro la quale lottava da tempoOriginario di Ladispoli, sul litorale romano, dove era nato nel 1962 e dove ha vissuto fino alla fine della sua vita, ha dedicato la sua ricerca artistica all’indagine sulla famiglia e sulla crisi dei valori tradizionali tipici della società borghese. La sua produzione comprende una varietà di media che spazia dalla pittura al disegno, dai collage al graphic design, fino all’installazione e alla scultura. Importante anche la fascinazione per le immagini mass mediali, dalle locandine di vecchi film alla pubblicità, fino ai loghi dei social media (come Facebook e Twitter) degli ultimi anni, particolarmente evidente nella serie Prodotti culturali, (2013-2018) in cui la sovrapposizione di marchi e illustrazioni del passato e del presente racconta la storia dell’evoluzione sociale con tutte le sue contraddizioni. Il suo lavoro è stato esposto in mostre collettive e personali soprattutto a Roma, in istituzioni come MACRO, Palazzo delle Esposizioni, Auditorium Parco delle Musica e in gallerie private, come Galleria il Sole arte contemporanea, Galleria Mascherino, Art Gallery Banchi Nuovi e Galleria Romberg. Qui sotto, un video in cui l’artista raccontava il proprio lavoro durante una delle sue ultime apparizioni pubbliche.

FRANCESCO MELONE, IL PITTORE “DELLA FAMIGLIA”

Nel nostro tempo che ci spinge fuori casa, dove spesso siamo di passaggio e da dove a volte fuggiamo, Francesco Melone ci invita invece ad entrare nel mondo intimo, personale delle mura domestiche. Un interno non sempre sereno, non sempre piacevole, ma a cui ognuno a modo proprio tende a ritornare anche solo con la mente o il ricordo”, ha scritto Maria Katia Ficociello nel testo introduttivo di una sua mostra. “La psicoanalisi ci ha insegnato a trovare le cause dei nostri incubi nei legami familiari, Francesco Melone ci fa specchiare nei suoi, ma sdrammatizzando con ironia li ridisegna come favole in cui però c’è sempre la strega cattiva”. Un immaginario fatto di colori accesi, toni squillanti, figure immortalate con volti entusiasti e sognanti, proprio come nelle classiche pubblicità che hanno come modello la “famiglia del Mulino Bianco”. Un ordine tradizionale che Melone ha sempre cercato di sovvertire con sottile ironia, senza mai attaccarlo frontalmente. “Voglio ricordarti così, immerso nella tua creatività, con quel sorriso intelligente e profondo che avevi. I nostri momenti fotografici, quelli con le famiglie, quelli a smadonnare con il mac, le nostre lunghe chiacchierate sui temi più disparati. Con te si poteva parlare di tutto e lo si faceva con intensità o con estrema leggerezza. In assoluto la persona migliore che abbia mai conosciuto in vita mia. Arriveranno fin lassù le mie braccia ad abbracciarti forte”, così scrive sul suo profilo Facebook Andrea Gallozzi, tra i tanti messaggi di affetto e commozione dedicati a Melone in queste ore. I funerali, come riportato da Baraondanews, si svolgeranno martedì 9 novembre 2021 presso la Chiesa Parrocchiale di San Francesco d’Assisi.

-Giulia Ronchi

https://www.francescomelone.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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