Manifesta 14 a Pristina. Svelati tema e Creative Mediator della prossima edizione in Kosovo

Sarà la scrittrice curatrice australiana con sede a Berlino Catherine Nichols a curare la biennale itinerante che nel 2022 farà tappa in Kosovo. Con un approccio – e un tema – incentrato sullo storytelling dei luoghi e delle comunità

Multidisciplinarietà, nuove pratiche e modalità di narrazione collettiva per esplorare le dimensioni sociale, urbana ed ecologica dei luoghi in cui viviamo: è basata sullo storytelling la prossima edizione di Manifesta, la biennale d’arte contemporanea itinerante che per la sua 14esima rassegna ha scelto Pristina, la capitale del Kosovo, come piattaforma da cui osservare le dinamiche geopolitiche dell’Europa contemporanea. A curare Manifesta 14 – in programma dal 22 luglio al 30 ottobre 2022 – sarà Catherine Nichols, scrittrice e curatrice australiana di base a Berlino – attualmente direttrice artistica di beuys 2021 – che guiderà la mostra all’insegna del tema it matters what worlds world worlds: how to tell stories otherwise: un’esortazione, traendo ispirazione dalle parole della filosofa politica Hannah Arendt, ad “allenare attivamente la nostra immaginazione per visitare nuovi mondi”.

Catherine Nichols - photo Peter Rigaud

Catherine Nichols – photo Peter Rigaud

MANIFESTA 14 A PRISTINA

Nichols lavorerà a stretto contatto con Carlo Ratti, architetto italiano cui Manifesta ha affidato una ricerca preliminare, ovvero un’analisi urbanistica, su Pristina, in collaborazione con  con MIT’s Senseable City Lab di Boston (diretto da Carlo Ratti, progettista, insieme a Italo Rota, del Padiglione Italiano per Expo Dubai). Quella di affidare a uno studio di architettura il compito di analizzare i tessuti – spesso stratificati – urbanistico, sociale e culturale delle città che si accingono a ospitarla è un modus operandi che Manifesta ha introdotto a partire dalla sua 12esima edizione, tenutasi a Palermo. In quella occasione, a redigere lo studio preliminare che ha poi preparato il terreno su cui è stata costruita la biennale è stato lo Studio OMA; mentre per la 13esima edizione, tenutasi nel 2020 a Marsiglia, questo compito è stato affidato all’architetto Winy Maas, tra i fondatori dello studio MVRDV di Rotterdam“Quando ho visitato Pristina, le persone che ho incontrato, le conversazioni che ho avuto, il lavoro cui ho assistito mi hanno dato una prova tangibile del potere trasformativo che risiede nelle storie e nella pratica della narrazione”, spiega Catherine Nichols.

LA VISIONE DI MANIFESTA

“Manifesta 14 si concentra sulla creazione, insieme alle comunità locali, di modelli alternativi di impegno socioculturale, urbano e artistico”, sottolinea Hedwig Fijen, fondatrice e direttrice di Manifesta. “Oltre a ciò, la fondazione sta lavorando allo sviluppo di una strategia a lungo termine per la creazione di un hub interdisciplinare creativo e di interventi artistici nello spazio pubblico che tutti possono visitare durante la biennale. Abbiamo selezionato Catherine Nichols, come studiosa di arte e letteratura, curatrice e scrittrice con sede a Berlino, per portare la sua vasta conoscenza e visione in merito a programmi interdisciplinari che esplorano forme democratiche alternative e trasformazione artistica. La sua esperienza”, conclude Fijen, “si inserisce perfettamente nelle pratiche artistiche che esplorano nuove comunità sostenibili e creative concentrandosi su come possiamo vivere, lavorare e prenderci cura l’uno dell’altro in un’epoca in cui è urgente la sostenibilità ambientale”.

– Desirée Maida

www.manifesta.org

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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