Legno, materia e interiorità nella mostra di Andreas Senoner a Milano

L’artista altoatesino Andreas Senoner, vincitore della VI edizione del premio Cramum, espone tra le opere della collezione permanente dello Studio Museo Francesco Messina venti sculture prodotte negli ultimi tre anni. Trait d’union è il legno, binario sul quale passano le inquietudini e le esitazioni dell’esistenza umana.

Una mostra nella mostra. Fino al 29 agosto, Transitory Bodies – a cura di Sabino Maria Frassà – è visitabile allo Studio Museo Francesco Messina di Milano, la collezione che conserva, all’interno della chiesa sconsacrata di San Sisto, opere dello scultore di origine siciliana Francesco Messina. È sui quattro piani del museo – precedentemente adibiti a suo studio e laboratorio – che intesse il dialogo la produzione di Andreas Senoner (Bolzano, 1982), vincitore del premio Cramum 2018, mettendo in scena, attraverso venti opere scultoree, le inquietudini del nostro tempo.

LA MOSTRA DI ANDREAS SENONER

Opere che raccolgono gli ultimi tre anni di ricerche e sperimentazioni, un’evoluzione formale che passa attraverso la scarnificazione della materia, la tensione verso l’essenziale, la ricerca dell’arcaico. Complice il legno, suo materiale d’elezione, i lavori di Senoner presentano figure inizialmente antropomorfe ‒ quelle del 2018 ‒ che via via vengono mutilate fino a raggiungere la forma geometrica. I volti tengono gli occhi chiusi, proiettati verso il mondo interiore, oppure sono attoniti, incantati, gli sguardi sospesi su un orizzonte invisibile.
In Transitory Bodies la natura pare insinuarsi nella materia senza arrivare mai a una totale conciliazione. Lo si vede in Mask, figurina ricoperta di leggere piume rosa, o in Involucre, una testa invasa dai licheni. L’elemento naturale non è quasi mai rassicurante, bensì parassitario, come in Transitory body, una gamba composta da due tipi di legno, una compatta e una (quella del piede) corrosa da fori e scanalature, evocando una malattia endemica. Delicate e puntuali sono, invece, le soluzioni espositive, che accostano le opere contemporanee con quelle del primo Novecento di Messina, creando prospettive e scorci inaspettati, senza mai interrompere la continuità estetica del percorso.

Andreas Senoner. Transitory Bodies. Installation view at Museo Francesco Messina, Milano 2021

Andreas Senoner. Transitory Bodies. Installation view at Museo Francesco Messina, Milano 2021

TRA IMMOBILITÀ E INQUIETUDINE

Dopo gli anni trascorsi tra Firenze, gli Stati Uniti e la Spagna, Andreas Senoner tende sempre più a un forte ermetismo e a una conseguente letterale scarnificazione progressiva dei personaggi ritratti”, spiega Sabino Maria FrassàLe opere più recenti – forse le più e compiute ed emancipate dalla tradizione della Val Gardena – mostrano un inesorabile abbandono della rappresentazione della figura intera per concentrarsi su singole parti di corpo. Ormai lontano dai maestri del legno – quali Aron Demetz e Willy Verginer –, prende forma un’inedita quanto originale e opportuna analisi del frammento quale metafora stessa dell’esistenza“. In Transitory Bodies il senso di immobilità vigente è costantemente tradito da una inquietudine che si muove sottopelle. Come in Fear, l’opera scelta quale copertina della mostra: le dita della mano si chiudono compiendo una tensione, ma vengono trafitte da spine acuminate. Una falsa partenza, l’esitazione un attimo prima dello slancio vitale.

Giulia Ronchi

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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