Psicosi e manie di controllo. Giulio Bensasson in mostra a Roma

Ad abitare gli spazi vissuti della Fondazione Pastificio Cerere di Roma è Giulio Bensasson con “Losing Control”, la sua prima personale a cura di Francesca Ceccherini. Un corpus di lavori dedicati al tema della perdita del controllo e della potenza del tempo sulla materia.

Lo storico Pastificio di San Lorenzo, da anni adibito all’esposizione di progetti culturali, apre le sue porte al giovane Giulio Bensasson (Roma, 1990) ospitando la sua prima personale, Losing Control. L’incessante e affannosa ricerca di controllo risulta essere un’attitudine del tutto umana che entra in contrasto con il naturale scorrere degli eventi. La mostra si dispiega su due livelli di lettura, una composta da due installazioni site specific ‒ risultato di una ricerca portata avanti dall’artista nel 2019 proprio inerente alla perdita del controllo e dei fenomeni che essa origina ‒ e l’altra dove a prendere pieno potere è il tempo, elemento catalizzatore per innescare nuovi processi di creazione di immagini.

IL CONTROLLO SECONDO GIULIO BENSASSON

Tre volumi scultorei composti da bianche piastrelle ‒ realizzate a mano dall’artista con la tecnica del calco ‒ si stagliano nel piano interrato di Spazio Molini. Il candore maniacale delle installazioni si oppone all’ambiente circostante, deteriorato dal tempo. Attraverso un percorso esperienziale, l’artista restituisce al pubblico quella smania di glissare, simbolicamente, il fatidico memento mori attraverso un illusorio senso di controllo, staticità e pulizia. E allora ecco che stranianti fragranze di pulito si diffondono nell’ambiente in contrasto con l’evidente spazio fatiscente, così come l’opera sonora prodotta assieme a Filippo Lilli rompe l’atmosfera silenziosa producendo un effetto di repulsione/attrazione; infine, a farsi beffa di queste ossessioni maniacali è una piccola mosca riprodotta che (volontariamente) disturba la pseudo perfezione incarnata dall’imponente colonna che si frappone nello spazio per essere ammirata dal pubblico.

Giulio Bensasson. Losing Control. Fondazione Pastificio Cerere, Roma 2021. Photo Carlo Romano

Giulio Bensasson. Losing Control. Fondazione Pastificio Cerere, Roma 2021. Photo Carlo Romano

IL SENSO DEL TEMPO

Come anticipato, la mostra ha due livelli di lettura, tant’è che una volta lasciato alle spalle il disorientante sotterraneo, si entra nel white cube della Fondazione romana, dove a essere protagonista è proprio il tempo, con le sue regole e le sue prerogative. Quest’ultimo è un elemento ricorrente nella ricerca di Giulio Bensasson, il quale ne approfondisce gli effetti di trasformazione – degenerazione e creazione ‒ che questo assume rispetto alla materia. Per l’occasione è stata esposta parte dell’archivio Non so dove, non so quando (2016), dove una serie di pellicole recuperate e numerate dall’artista diventano vere e proprie vanitas del tempo presente a cui viene data nuova vita. Immagini legate a squarci di una memoria passata oggi sono messe alla prova da funghi e muffe – gli stessi che avvolgono l’effimera rappresentazione della perfezione ‒, facendo nascere nuovi paesaggi, nuove forme astratte e colori alterati nei quali immergersi grazie a fotografie, lightbox e visori vintage.

Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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