Arte, scienza e apocalisse in mostra a Trieste

La mostra “Neuro_Revolution”, negli spazi di MLZ Art Dep a Trieste, raccoglie le opere di sei artisti selezionati attraverso un bando pubblico e si propone come “osservatorio” sulla ricerca creativa odierna. Fra tecnologia e timori per il futuro.

Negli spazi di MLZ Art Dep, all’interno di Science in the City Festival di ESOF ‒ EuroScience Open Forum 2020, esordisce la mostra Neuro_Revolution, a cura di Francesca Lazzarini, nata dopo lunghi mesi di residenza degli artisti under 35 Camilla Alberti, Marco Antelmi, Leonardo Bentini, Luca Marcelli, Orecchie D’Asino e Valerio Veneruso, e caratterizzata dalla partecipazione di importanti relatori in ambito sia artistico che scientifico.
Gli artisti sono entrati in contatto con personalità di rilievo come Domenico Quaranta, Vuk Ćosić, Gaia Tedone e Davide Prati, e, in ambito tecnico-scientifico, con Domenica Bueti, Davide Zoccolan e Davide Crepaldi. La città che ha ospitato questa particolare ibridazione tra artisti e scienziati è Trieste, nota per essersi guadagnata negli anni il titolo di Capitale europea della Scienza.

LA MOSTRA A TRIESTE

La caratteristica predominante del bando era quella di volersi concentrare su temi di stretta attualità che convergono in un punto comune: l’impatto della tecnologia sulla vita umana.
La rivoluzione digitale degli ultimi anni ha attanagliato le nostre esistenze proiettandoci verso un futuro sempre più automatizzato e sempre meno umanizzato. Preso atto di questo repentino cambiamento sociale, gli artisti si sono focalizzati su numerosi input, concentrando le proprie ricerche in direzioni molto diverse tra loro. Questo ha permesso di ottenere all’interno della mostra una grande varietà di media che affrontano il controllo imposto all’uomo dalla tecnologia sotto diversi punti di vista.

Camilla Alberti, WWW Worlding Wild Web, 2020, scultura organica, 45x45x45 cm. Courtesy l'artista & AiR Trieste Neuro_Revolution, Per Chi Crea

Camilla Alberti, WWW Worlding Wild Web, 2020, scultura organica, 45x45x45 cm. Courtesy l’artista & AiR Trieste Neuro_Revolution, Per Chi Crea

SOCIAL MEDIA E PARTECIPAZIONE

Il collettivo Orecchie d’Asino, ad esempio, con l’opera Quattrocchi, ha ragionato sulla difficoltà di ritornare a una vita completamente offline promuovendo lo sviluppo di una società attiva; Valerio Veneruso con Public void on pointer enter invece ha creato un lavoro virtuale sullo spietato mondo dei social media, caratterizzato dall’incapacità del singolo di fruire di tutti i contenuti che vengono proposti ogni giorno. Ci sono anche paragoni con il mondo vegetale, come propone Camilla Alberti con WWW – Worlding Wide Web, che sfrutta le similitudini tra il mondo vegetale e quello meccanizzato per suggerire nuovi modi per costruire mondi alternativi. Leonardo Bentini si interessa invece a un discorso più testuale con l’installazione The Intangible Community; l’artista ha infatti coinvolto attivamente il pubblico invitandolo a completare dei testi di cui lui aveva soltanto suggerito l’inizio, creando così una relazione tra tutti i partecipanti e formando una vera e propria comunità, unita virtualmente ma non fisicamente.

CAPITALISMO E FUTURO

Luca Marcelli con l’installazione audio Le Voci pone lo spettatore in un vero e proprio caos: da quattro casse emerge chiaramente la stessa voce che, tuttavia, ripete frasi diverse e discordanti tra loro. Vuole essere una fredda critica al capitalismo biocognitivo che si infiltra nei nostri pensieri allontanandoci dalla capacità di ragionare in modo innovativo.
Infine Marco Antelmi, con la videoinstallazione Teorie di Topi, porta alla luce una questione ancora troppo spinosa come quella dei CPR – Centro di Permanenza per il Rimpatrio e delle Center Farm, e per farlo utilizza un escamotage vincente: ispirato dallo scrittore Guido Morselli, crea uno scenario sci-fi in cui gli ultimi superstiti della terra sono soltanto i topi. Nel documentario sono presenti le voci di avvocati e tecnici che raccontano una realtà ancora troppo sconosciuta alla società, ovvero il pericolo celato dietro al neoliberismo caratterizzato da strategie di Cloud Computing e organizzazione dei data center.

Lucrezia Arrigoni

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Lucrezia Arrigoni

Lucrezia Arrigoni

Nasce a Vigevano nel 1994. Attualmente studia Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA di Milano, precedentemente ha frequentato il corso di Comunicazione e Didattica dell'Arte all'Accademia di Brera diplomandosi nel 2018 con una tesi dedicata all'arte Cinetica con un…

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