La recente pandemia, purtroppo ancora in corso, ha puntato l’attenzione sul disequilibrio nell’ecosistema causato dalle attività invasive dell’umanità. Nemmeno le profondità oceaniche sono risparmiate dall’inquinamento. Il corallo è purtroppo uno degli esseri viventi marini più a rischio di sopravvivenza nel medio periodo.
EMILY JONES E L’AMBIENTE
Partendo proprio da questo piccolo ma importante organismo biologico, Emily Jones (Sydney, 1988) ha realizzato un’installazione ecosostenibile, con materiali naturali e di recupero, che rappresentano una delle strutture artificiali poste a ridosso della barriere coralline danneggiate per favorirne il ritorno allo stato naturale. Creando con fili di cotone intessuti all’uncinetto ogni singolo corallo, l’artista ci mostra come si possa fare arte a “impatto zero”. La fragilità dell’ecosistema marino è specchio di quanto accade sulla terraferma, e Jones invita l’umanità a ripensare completamente uno stile di vita aggressivo e dannoso.
‒ Niccolò Lucarelli