Quarantine Project: oltre 300 rispondono a call su Instagram con foto e testi dall’isolamento

Il progetto fotografico collettivo sulla quarantena di Eleonora Sabet, giovane fotografa freelance di Milano che vive in Giordania, ha fatto boom sul suo profilo Instagram, grazie alla fusione di racconto visivo e testuale. Alcune immagini

Paura, solitudine, ma anche speranza. Sono gli elementi ricorrenti di un diario fotografico della quarantena: alle immagini si legano le parole che cercano di esprimere sentimenti condivisi durante questo surreale periodo. Stiamo parlando di Quarantine Project, l’ultimo progetto artistico nato su un social, in questo caso il profilo Instagram di Eleonora Sabet, giovane fotografa freelance di Milano con un modo di scattare dalla forte impronta “introspettiva ed espressiva”. “Quarantine Project è l’evoluzione di una serie di autoritratti a cui ho iniziato a lavorare dall’inizio della mia quarantena”, ci spiega la fotografa. “Guardando i primi scatti, mi sono resa conto che sarebbe stato più interessante raccontare la quarantena di più persone affinché il punto di vista potesse evolvere dal singolo al collettivo. In maniera istintiva ho contattato la mia famiglia (che è al momento in Italia) chiedendo loro di partecipare al progetto, il giorno stesso ho deciso di rendere la call pubblica su Instagram invitando chiunque a partecipare”. Dall’inizio del lockdown in Giordania, dove risiede – caratterizzato da una partenza molto dura, dato che era proibito lasciare la propria abitazione e il governo aveva organizzato una consegna a domicilio di beni di prima necessità da parte dell’esercito: acqua, pane e bombole del gas – Sabet ha cominciato a scattare un autoritratto al giorno dalla sua casa. 

QUARANTINE PROJECT: UN’ESPERIENZA VIRALE E COLLETTIVA

Poi il progetto ha preso una piega collettiva diventando virale su Instagram, con centinaia di mail arrivate per partecipare a questa esperienza virtuale pensata per farci sentire di essere ancora umani in mezzo ad altri esseri umani, seppur lontani. “L’obiettivo del progetto è quello di ascoltarsi per sentirsi meno soli durante un periodo complesso che ci ha portati a minimizzare le interazioni sociali”, continua Sabet. “Condividere con sconosciuti le proprie sensazioni, paure e speranze per il futuro, può avere un impatto sul singolo e la relazione che ha con la propria quarantena”. Per aderire alla call bisogna inviare via email ([email protected]) un autoritratto scattato durante la quarantena e un pensiero scritto a mano. “Il progetto non ha ancora una deadline e chiunque può ancora fare la propria submission”, conclude Sabet, sul cui profilo Instagram è comparso l’invito a continuare a mandare immagini, ma anche l’avviso che queste non saranno più pubblicate sul social network ma sul suo sito. “Al momento, sono state superate le 300 partecipazioni e sono dell’idea che più persone parteciperanno e più il progetto raggiungerà il suo obiettivo”.

– Claudia Giraud

https://www.instagram.com/elesabet/

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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