La migrazione secondo Kiluanji Kia Henda. Dall’Angola alla Sardegna

MAN, Nuoro – fino al 1° marzo 2020. Il MAN di Nuoro presenta la prima mostra in un museo europeo di Kiluanji Kia Henda. Al centro del progetto il tema dell’immigrazione.

Something Happened on the Way to Heaven è il titolo della mostra di Kiluanji Kia Henda (Luanda, 1979) inaugurata al MAN di Nuoro e curata da Luigi Fassi, direttore del museo. Kia Henda, attraverso installazioni, fotografia e video, riflette da diversi anni sulle conseguenze sociali e culturali del colonialismo, focalizzandosi soprattutto sul proprio Paese. Già rappresentante dell’Angola alla Biennale di Venezia del 2007 e più di recente vincitore del Frieze Artist Award nel 2017, l’artista arriva in Sardegna per partecipare alla seconda edizione del progetto di residenze artistiche rivolte ad artisti africani indetto dal MAN. Il frutto di questa esperienza è una mostra che si focalizza sul fenomeno dell’immigrazione unendo ricerca estetica e denuncia sociale, attraverso l’esposizione di opere dedicate alla guerra civile in Angola e scatti e installazioni appositamente realizzati in Sardegna.

Kiluanji Kia Henda. Something Happened on the Way to Heaven. Installation view at MAN, Nuoro 2020. Photo Emma Rivera

Kiluanji Kia Henda. Something Happened on the Way to Heaven. Installation view at MAN, Nuoro 2020. Photo Emma Rivera

LA CONDIZIONE DEI MIGRANTI

The Geometric Ballad of Fear è il titolo della serie di fotografie dedicate alla Sardegna che costituisce il fulcro della mostra: si tratta di immagini che raffigurano le coste sarde, esposte al pubblico attraverso un filtro bianco e nero che ne mette in risalto linee e contorni, ma che evidenzia allo stesso tempo la presenza di strani reticolati che comprimono l’immagine. Si tratta di rappresentazioni concettuali della condizione di prigionia a cui i migranti in fuga sono sottoposti e dei limiti alla libera circolazione delle persone nel Mediterraneo.
Kia Henda contrappone a questa realtà il simbolo dell’identità migrante libera, il fenicottero. Animale presente nelle immagini vintage Migrants who don’t give a fuck ed evocato dall’installazione Hotel Flamingo, il fenicottero allude al riconoscimento della migrazione quale esigenza primaria e innata. I rifugiati sono ancora tra i protagonisti delle fotografie realizzate dall’artista in Angola, nel 2006: le realtà urbane del Paese, afflitto dalla guerra civile, sono ritratte con intento documentaristico e sono scandite dalla presenza ricorrente di slogan politici e di persone colte in una quotidianità disperata.

Camilla Mattola

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Camilla Mattola

Camilla Mattola

Camilla Mattola (Sassari, 1993) è laureata in Lingue e Culture dell'Asia e dell'Africa a Torino, indirizzo linguistico giapponese, e in Lettere, Filologia Moderna e Industria culturale a Sassari, con una tesi in museologia. Da sempre interessata alla teoria postcoloniale e…

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