Gli spazi eleganti di Luce Gallery accolgono con stile la grinta cromatica di Caitlin Cherry (Chicago, 1987), artista afroamericana la cui ricerca è caratterizzata da una particolare pratica pittorica che porta alla luce tematiche d’impronta storica quanto attuali.
I grandi formati, che strutturano il percorso, narrano di avvenenza e carattere castigati in limitanti preconcetti al maschile. Sono l’immagine di donne emancipate, riprese da riviste, video, social media come Tokyo Jetz, miss Mulatto o la modella Buffie the Body, le stesse donne che a oggi rappresentano da un lato la libera espressione del corpo e della femminilità, dall’altro l’oggetto del desiderio maschile. Nei lavori dell’artista tale desiderio prende forma attraverso lo snodarsi di pennellate veloci, per nulla definite e categoriche, che conferiscono corpo alle figure attraverso una visione distanziata del lavoro stesso. Sono donne nere con pantaloni in pelle, in pose ammiccanti, in auto di lusso, sono le stesse a dominare un mondo privo di uomini, le stesse che si frammentano in colori cangianti tra gli spacchi di monitor immaginari.
‒ Grazia Nuzzi