Il cammino di Beatrice Meoni (Firenze, 1960) nella campagna marchigiana inizia un anno fa con una residenza collettiva capitanata da Angelo Bellobono, tenutasi a Casa Sponge e dedicata alla pittura en plein air, e prosegue con la mostra in corso presso lo stesso spazio.
È il verde che domina nei dipinti, nelle bozze, nei ritagli, negli schizzi, e sembra che il medesimo colore che circonda il casale si impadronisca anche della riflessione interiore, abbastanza anomala per una pittrice che nella propria produzione non ha usualmente svolto ricerca sul paesaggio. Non si tratta di una semplice mostra di vedute, ma di un lavoro sulla visione e sulla soggettività. Meoni sceglie di invitare a esporre nella sua personale le artiste inglesi Phillippa Peckham e Sue Kennington, che ripropongono le loro variazioni sul tema. Una questione di sguardi è un itinerario nel paesaggio, simboleggiato dall’ulteriore installazione in tre case del vicino borgo di Montesecco di opere da tenere per tutta la durata della mostra: è dalle finestre di queste abitazioni che l’autrice ha potuto dipingere la sua peculiare visione dei territori secolari circostanti.
‒ Valeria Carnevali