I musei lavorano su disabilità sensoriali e percettive: aperto il bando di Fondazione Tim

I candidati dovranno proporre progetti destinati ai principali musei italiani, che permetteranno di far incontrare l’arte anche a persone con disabilità percettive e sensoriali. Largo a realtà aumentata e nuove tecnologie

L’arte che accoglie: inclusione nei musei attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative è il nuovo bando lanciato da Fondazione Tim, che dal 2008 si occupa di iniziative etiche legate a innovazione, istruzione, patrimonio storico-artistico e social epowerment. Questa volta, la chiamata è rivolta all’ideazione di sistemi tecnologici e innovativi che possano garantire una fruizione museale anche a persone affette da disabilità percettive e sensoriali. Si tratta quindi dell’individuazione di nuovi strumenti da diffondere nei musei italiani per far sì che essi diventino luoghi inclusivi a 360 gradi, accogliendo anche visitatori con necessità particolari. Per partecipare c’è tempo fino al 3 settembre 2019; qui il bando completo. 

IL BANDO DI FONDAZIONE TIM: COME FUNZIONA 

Il bando è rivolto a soggetti sia pubblici che privati che non abbiano scopo di lucro e nasce per andare incontro a ogni tipo di difficoltà sensoriali, in particolare persone sorde e cieche (parziali o totali), sordocieche, sordomute e pluriminorate psicosensoriali. Come ricorda Fondazione Tim, l’Italia è la nazione con il patrimonio storico artistico più ampio al mondo, con 4.889 musei e istituti similari, pubblici e privati. Ma tale ricchezza ha poco significato se non è supportata da strutture che la valorizzino, promuovendone l’accessibilità a tutti. La fondazione selezionerà progetti basati sull’innovazione, sollecitando nuove tecnologie come algoritmi di intelligenza artificiale, tecnologie immersive, stampa 3D, sistemi vocali, realtà aumentata e virtuale e percorsi multisensoriali e tattili. Il progetto selezionato riceverà un finanziamento fino a 300 mila euro per la sua realizzazione. 

LE DICHIARAZIONI DI FONDAZIONE TIM

 La straordinaria ricchezza artistica del Bel Paese necessita infatti di un altrettanto qualificata offerta in termini di accessibilità”, spiegano gli organizzatori. “Fondazione TIM – attenta da anni alle esigenze delle persone con bisogni speciali – ha deciso con questo bando di contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico e a massimizzarne la fruizione attraverso nuove modalità per una esperienza sensoriale alternativa per chiunque frequenti un museo. Un modello di tecnologie inclusive replicabile, ispirato ai principi del design for all, da diffondere su scala nazionale nei musei, al fine di garantire la fruibilità delle opere d’arte da parte di tutti i visitatori”.

– Giulia Ronchi

www.fondazionetim.it

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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