Individualità, transgender e gender nonconforming. Jess T. Dugan e Vanessa Fabbre

Un focus sul lavoro di Jess T. Dugan e Vanessa Fabbre, recentemente protagoniste di una mostra alla Florida International University di Miami e impegnati da anni in una indagine attorno alle tematiche gender.

Nonostante il saggio fondativo di Marcia Durkin, che definisce la tricotomia tra sesso biologico, genere psicologico e ruolo sociale di genere risalga al 1978, l’identità, la storia personale, talvolta la sofferenza di molte individualità, viene nella maggior parte dei casi ancora delimitata all’interno della polarità maschile/femminile.
Jess T. Dugan e Vanessa Fabbre hanno invece dato vita a una mostra itinerante ‒ la prossima tappa sarà alla Art Association and Museum di Provincetown, dal 10 maggio al 30 giugno ‒ e a una pubblicazione decisamente più vasta che porta lo stesso lungo titolo: To Survive on This Shore: Photographs and Interviews with Transgender and Gender Nonconforming Older Adults. Dopo i due punti di sospensione la terminologia utilizzata risulta particolarmente ficcante: “…with Transgender and Gender Nonconforming Older Adults”.
Per raccogliere il materiale esposto al Patricia & Phillip Frost Art Museum, gli autori hanno viaggiato cinque anni negli Stati Uniti alla ricerca di individualità che hanno vissuto le complesse intersezioni tra identità di genere, razza, etnia, sessualità, classe socioeconomica, posizione geografica. Non meno importante è l’età: nessuno di loro ha meno di 50 anni.
Niente azzimati gay urbani, niente colorate esplosioni pride e nessuna affermazione di diritti LGBTQ, perlomeno come siamo abituati a intenderli (o fraintenderli?) noi nei lavori qui esposti. Significativo intanto che le immagini e il relativo pannello che le accompagna siano stati posti all’interno degli ambienti espositivi di un grande campus universitario, quello della FIU (Florida International University) di Miami.

Jess T. Dugan & Vanessa Fabbre, Alexis, + 64

Jess T. Dugan & Vanessa Fabbre, Alexis, + 64

RACCONTI E PERSONE

Dugan e Fabbre si sono messi all’opera qualche anno fa, stimolati da notizie sugli sforzi per vietare agli americani transgender di prestare servizio militare e sui livelli terribilmente sproporzionati di violenza commessi contro queste persone.
I soggetti intervistati offrono una vasta gamma di narrazioni che abbracciano gli ultimi novanta anni di attivismo transgender negli Stati Uniti.
C’è il racconto di Alexis, 64enne, apache del New Mexico cresciuto in un contesto che lo classifica immediatamente come “frocio” e/o pervertito. Alexis reagisce e diviene un attivista tosto, ma invecchiando ha acquisito una nuova saggezza: quella di non ritenersi affatto certo di conoscere davvero quel che occorre sapere sulla vita. C’è poi Tony, oggi 67enne nato donna, alle spalle due matrimoni e un figlio che solo a 63 anni ha deciso di comportarsi definitivamente come quell’uomo – per giunta ancora un po’ adolescente ‒ che ha sempre saputo di essere, utilizzo di bungee jumping e rollercoaster inclusi. Ci sono Suezie, 51enne, e la moglie Cheryl, 55enne, che approva quando il marito decide, dopo grandi incertezze, di farsi operare per dare spazio totale al suo desiderio di essere donna. C’è Caprice, travestito di colore nato ottavo di 23 fratelli che si dichiara oggi, a 55 anni, completamente felice: assistente sociale, attivista e avvocato in difesa di donne transessuali nere e transgender, più in generale ritiene di avere avuto da Dio un dono particolare, quello di saper aiutare persone che attraversano lo stesso genere di difficoltà che ha conosciuto in prima persona. E c‘è anche Bobbie, che di anni oggi ne ha 83: ha lavorato alla Casa Bianca, al Pentagono e prestato servizio nella CIA. Ha giocato a golf con, o almeno frequentato, quattro presidenti mentre nell’Air Force lavorava a un programma sui droni da combattimento. Undici anni fa, però, si è operato e ritiene il tutto essere stato in continuità con il resto della sua intensissima vita.

Jess T. Dugan & Vanessa Fabbre, Tony, +67

Jess T. Dugan & Vanessa Fabbre, Tony, +67

RITRATTI E PAROLE

Si tratta di racconti, nonostante la materia, tutti trattati sempre con grande dolcezza. Dugan ha ritratto un gruppo largamente sottorappresentato di anziani in maniera aperta ed emotiva, per facilitare uno scambio diretto tra soggetto e spettatore. I testi di accompagnamento di Fabbre aiutano la connessione dello spettatore alla storia di ogni soggetto.
Nel suo insieme la mostra offriva una visione sfumata delle difficoltà di invecchiare come persona transgender e una riflessione intensa su cosa significhi vivere in modo autentico nonostante le probabilità apparentemente insormontabili. Recensito tra gli altri da The New York Times, The Washington Post, Photograph Magazine, Temporary Art Review, HuffPost, The Advocate, questo lavoro ancora non si è visto in Europa. Ma è persino troppo facile pronosticare che ci arriverà molto presto.

Aldo Premoli

https://www.tosurviveonthisshore.com/

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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