Memorie dell’antico. John Maybury e Arthur Gillet a Palermo

Galleria Francesco Pantaleone, Palermo ‒ fino al 20 aprile 2019. È un omaggio all’antico quello proposto da John Maybury e Arthur Gillet nella galleria palermitana.

La mostra John Maybury and Arthur Gillet, presentata da un testo di Valentina Bruschi, evoca il tempo mitico del Gran Tour, quando von Gloeden soggiornava in Sicilia e fotografava i corpi di pastorelli adolescenti. Nella galleria di Francesco Pantaleone, però, gli scatti fotografici allineati sono quelli del corpo nudo dell’artista francese Arthur Gillet, ritratto in pose che ricordano il Discobolo di Mirone, un preludio a quello che attende i visitatori nella penombra della seconda stanza. A sinistra e a destra, su due cortine di veli trasparenti bianchi, ondeggiano e si rifrangono le immagini proiettate di tre bellissimi video girati da John Maybury in cui il corpo statuario di Gillet danza con movimenti lenti e avvolgenti tra le rovine di Segesta, in un’atmosfera resa ancora più suggestiva dalla musica espressamente composta da Brian Eno. Non è tanto il desiderio nostalgico di rievocare un passato ormai definitivamente trascorso, quanto piuttosto il commovente omaggio che i due artisti rendono a una natura capace di fondersi con una civiltà millenaria che oggi ci appare ancora così attuale.

Maria Rosa Sossai

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Maria Rosa Sossai

Maria Rosa Sossai

Maria Rosa Sossai è ricercatrice nel campo delle pratiche artistiche e delle politiche dell’educazione. Nel 2012 ha fondato ALAgroup – Accademia Libera delle Arti, un collettivo indipendente che concepisce la pratica curatoriale e artistica come un processo di conoscenza condiviso,…

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