Visioni dal futuro. Fosco Valentini a Roma

Mattatoio, Roma ‒ fino al 24 marzo 2019. Al Mattatoio una importante antologica dedicata al lavoro trentennale di Fosco Valentini e alle sue dissacrazioni, alle sue dislocazioni, ai suoi smottamenti visivi.

Nell’ambito dei grandi eventi organizzati al Mattatoio (ex Macro Testaccio, padiglione 9A), la personale di Fosco Valentini (Roma, 1954) curata da Giovanna Dalla Chiesa è appuntamento irrinunciabile per conoscere il lavoro di un artista che altera il luogo comune, che coglie (da sempre) l’essenza delle cose, che indaga al di là dell’apparenza per far saltar fuori il nucleo autentico e spigoloso del mondo. Nelle sue opere avviene in alcuni casi che le cose siano nominate attraverso il gesto (in una oscillazione spericolata su ciò che divide il segno dell’arte e del linguaggio da ciò che appartiene all’esistenza quotidiana), altre che accennino ad atavici fattori umani o ancestrali, altre ancora che si costituiscano attorno a tutte quelle conoscenze che uniscono il sogno all’inconscio, il meraviglioso agli stati allucinatori, la vita alla morte, il “Somnium kepleriano” agli archetipi dell’immaginario collettivo.

LA MOSTRA

In questo itinerario, significativamente titolato Visionaria (si tratta, più precisamente, di una antologica che riunisce opere realizzate tra il 1986 e il 2019) perché sposta di continuo l’asse da una natura fisiologica dello sguardo a una più mentale, irreale o anche metafisica, si trovano lavori che attraversano linguaggi quali il video, la fotografia, il disegno, la scultura e l’anamorfosi: e che invitano a ripercorrere un viaggio tra i mille interessi di un artista che coniuga fisica e patafisica, scienza e magia, filosofia e religione, mito, storia e memoria, al filo sottile di una fantasia senza fili, capace di reinventare, di reinterpretare e di radicalizzare su alcuni aspetti del quotidiano. “Oggi potremmo aggiungere che conoscere l’opera di Fosco Valentini è allargare la propria visione a una realtà molteplice che da un punto di vista inedito riscopre i segni e le forme del nostro patrimonio arcaico su cui è più che mai necessario soffermarsi […], se si vuole tentare di aprire un nuovo orizzonte al cammino dell’uomo”, avvisa Giovanna Dalla Chiesa.

Fosco Valentini. Visionaria. Exhibition view at Mattatoio, Roma 2019

Fosco Valentini. Visionaria. Exhibition view at Mattatoio, Roma 2019

LE OPERE

Ad aprire la mostra è un nucleo di lavori pittorici – Cous Cous Ciad (1986), Barilla (1987),  Annabella (1988) e Ritratto di Emilio Prini (1995) ne sono alcuni – seguiti da alcuni cicli davvero preziosi come i disegni tratti dalla serie Il sogno di Keplero (2011), quelli della serie Sol Lapis Philosophorum (2011) o dalla serie Paracelso (2016), in cui è possibile percepire stratagemmi estranianti, punteggiature formali o lapsus che lasciano intravedere e gustare piacevoli dissacrazioni, dislocazioni, smottamenti. Tra le opere, proprio mentre si cerca di arrivare all’insegna luminosa Gratis (2013), è presente una riflessione sul tredicesimo segno dello zodiaco (l’Ophiuchus), e sul corpo – Sesso primario non diviso 2013 (femminile) e Sesso primario non diviso 2013 (maschile) – reso nella sua essenza primordiale e portato, almeno nell’autoritratto dell’artista, in quel Nulla succede per la prima volta (2012) che presenta parti del corpo umano, che mostra frammenti anatomici, che lascia intravedere “l’infinita vanità del tutto”.

Antonello Tolve

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Antonello Tolve

Antonello Tolve

Antonello Tolve (Melfi, 1977) è titolare di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia Albertina di Torino. Ph.D in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica (Università di Salerno), è stato visiting professor in diverse università come la Mimar Sinan…

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