Arte e intelligenza artificiale. Annunciati a Roma i vincitori del premio Re:humanism

Si aggiudica il primo premio un giovane artista vietnamita che studia a Milano. Ma sono dieci i finalisti del concorso dedicato al rapporto tra arte e intelligenza artificiale, annunciati nei giorni scorsi alla Galleria Nazionale di Roma. Ecco tutti i nomi.

Sono stati oltre cento gli artisti che hanno risposto all’appello del bando internazionale  Re:humanism, lanciato lo scorso ottobre da Alan Advantage, azienda con sedi a Roma e Boston attiva da più di dieci anni nel campo dell’innovazione. Il tema è caldissimo: si parla infatti del rapporto tra arte e intelligenza artificiale e il concorso si poneva l’obiettivo di premiare dieci progetti in grado di esplorare l’argomento in modo convincente e affascinante, unendo estetica e riflessione critica sulle conseguenze sociali delle nuove tecnologie.
La giuria di questa prima edizione era composta da esperti di intelligenza artificiale, ma anche da artisti e critici d’arte: Alfredo Adamo, Daniela Cotimbo, Giovanni Losco, Elena Giulia Abbiatici, Giuseppe Chili, Valentina Tanni, Fabrizio Pizzuto, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, Matteo Cremonesi e Cristina Dinello Cobianchi.

I DIECI FINALISTI

In un’affollata serata di premiazione svoltasi alla Galleria Nazionale di Roma, la curatrice del premio Daniela Cotimbo, insieme ai dirigenti di Alan Advantage e ad alcuni membri della giuria che ha passato al vaglio le proposte, ha annunciato la rosa dei dieci migliori, che saranno invitati a partecipare alla prossima tappa del progetto: una mostra collettiva in primavera nello spazio di AlbumArte, sempre nella Capitale. I primi tre classificati – Nguyen Hoang Giang, il collettivo formato da Barqué-Duran Albert, Mario Klingemann e Marc Marzenit ed Enrico Boccioletti – riceveranno rispettivamente tre premi in denaro per un valore totale di 10.000€: al 1° posto 5.000€; al 2° posto 3.000€; al 3° posto un programma di residenza del valore di 2.000€ e la possibilità̀ di sviluppare il progetto in azienda supportati da un team di esperti nel campo delle tecnologie di intelligenza artificiale. Gli altri selezionati sono: Lorem, Enrica Beccalli in collaborazione con Roula Gholmieh, Guido Segni, Antonio “Creo” Daniele, Michele Tiberio in collaborazione con Diletta Tonatto, Adam Basanta e Daniele Spanò. Tutti gli artisti avranno la possibilità di avvalersi dell’ausilio di tecnici specializzati e di utilizzare le attrezzature di due FabLab di proprietà dei partner del progetto: l’Università̀ Ca’ Foscari di Venezia e Lazio Innova. “L’idea di Re:Humanism” spiega la curatrice Daniela Cotimbo, “è quella di portare prospettive nuove e di sviluppare un pensiero laterale, proprio dell’arte, a supporto di un avanzamento tecnologico che sia a misura d’uomo.

IL PRIMO PREMIO

Si è aggiudicata il primo premio un’opera che, a sorpresa, non utilizza tecnologie digitali, ma si limita a riflettere su di esse. La performance-installazione The Fall di Nguyen Hoang Giang (1989), giovane vietnamita che studia all’Accademia di Belle Arti di Milano, è un progetto che indaga il tema della caduta e del fallimento in relazione all’universo della robotica e dell’intelligenza artiticiale. Così recita la motivazione della giuria: “Se l’obiettivo è insegnare alle macchine a pensare e ad agire come gli esseri umani, dovremmo forse includere in questo programma anche l’errore? E se l’oggetto dell’apprendimento è la caduta stessa, quando possiamo davvero ritenere l’insegnamento un successo? The Fall è un’opera d’arte che riesce a raccontare queste contraddizioni in maniera poetica ed efficace.

www.re-humanism.com

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Redazione

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