Un piede, l’apparato digerente e respiratorio, il cervello e infine un corpo umano disteso a terra sono gli elementi che compongono lo spazio, mettendolo in discussione con una bidimensionalità inusuale. Con Gum Souls, la giovane scultrice londinese Holly Hendry (1990) presenta delle anatomie (s)composte di diversi materiali: gesso pigmentato, marmo, cemento, scatola di medicazioni e parti di giocattoli. L’esplorazione biologica è resa possibile dalla sapiente abilità artigianale dell’artista che, con trasparenze e la linea caricaturale delle sagome, denuda il corpo umano in uno scheletro scultoreo di pieni e vuoti.
Subito vengono in mente i didascalici giochi da tavola degli Anni Ottanta, in cui i meccanismi del corpo umano sono esposti nella loro verosimiglianza a suggerire una sensazione nota al cuore e organizzata dalla mente.
‒ Silvia Mattina