La sintesi eraclitea degli opposti, rappresentata ‒ nella cultura classica ‒ dalla dicotomia apollineo-dionisiaco. Il polemos, che governa la dimensione fenomenica in relazione alla legge del divenire e che, infine, sfocia nel logos universale. È questo il fulcro tematico di Ruins and Reflexes, doppia personale di Alberto Fiorin e Anna Dormio, a cura di Mariagrazia De Giorgi, organizzata dal collettivo Kunstschau di Lecce.
Lo scultore veneto Alberto Fiorin declina il concetto di armonia dei contrari attraverso un’opera suddivisa in due elementi: l’ellissoide in gesso, realizzata secondo i canoni classici, rappresenta l’ideale apollineo, mentre la seconda parte della scultura, costruita in marmo nero del Belgio, raffigura il caos dionisiaco, o, in termini esistenzialistici, l’intrinseca precarietà della condizione umana. L’opera di Fiorin dialoga idealmente con gli “spari” fotografici della salentina Anna Dormio che, con la serie di istantanee Shooting Sky, ritrae luminosissimi squarci di cielo. Gli interventi sulle fotografie, praticati con una pistola ad aria compressa, simboleggiano, invece, l’intrinseca impossibilità di “distruggere l’indistruttibile”. Una lotta, quella contro il logos, persa in partenza.
‒ Cecilia Pavone