La nuova installazione di JR sta ricordando la caduta del muro di Berlino

L’artista francese JR ha progettato una grande opera in occasione della celebrazione della caduta del muro di Berlino

Non si contano più le iniziative che sono state organizzate per ricordare la caduta del muro di Berlino; a queste si aggiunge un’installazione che inaugura il 3 ottobre 2018, a 28 anni dalla riunificazione della Germania (3 ottobre, 1990) dall’artista francese JR.

L’INSTALLAZIONE A BERLINO

JR non è certo nuovo a questo genere di operazioni. Basti ricordare che un anno fa, lungo il muro che separa gli Stati Uniti dal Messico, ha progettato un’immensa installazione che ritrae un bambino che incuriosito guarda dall’altro lato: quello americano. Si tratta di una denuncia alla politica di separazione promossa da Donald Trump. Sempre legata all’immigrazione è l’opera, realizzata da JR, per l’Armory Show a New York. Un collage di tantissimi volti di persone che scappano dalla morte, dalla guerra o dalle persecuzioni politiche verso un futuro diverso da quello prospettato in patria. Ed ecco che l’artista francese classe ’83, questa volta arriva sino a Berlino per ricordare a modo suo quel muro che ha diviso in due la Germania.

I DETTAGLI

I tanti berlinesi che si troveranno a passeggiare vicino alla Porta di Brandeburgo noteranno sicuramente la tipica impalcatura, alta 25 m, che “sostiene” i lavori di JR. Lì compare un collage di fotografie scattate il giorno successivo all’apertura dei cancelli, il 10 novembre 1989, quando migliaia di persone dell’est e dell’ovest sono salite sopra il muro per festeggiare la fine della separazione.

LA SCOPERTA

È sempre in questo clima che si inserisce una scoperta alquanto bizzarra: è stata rinvenuta una porzione “sconosciuta” del Muro nel quartiere del Mitte. A dare la notizia è stato l’assessore comunale per lo sviluppo urbano di Berlino, Ephraim Gothe, che, per caso, si è imbattuto in quella strana costruzione nascosta tra gli alberi. Subito ha ipotizzato la sua vera natura: un pezzo della barriera di difesa esterna del confine, costruita dai tedeschi dell’est per fermare chi voleva scappare. Era infatti più sottile e più piccola rispetto all’altra parte che era anche sormontata da un tubo di cemento. Non si sono fatte attendere le conferme anche da parte di Günther Schulsche della Berlin Wall Foundation, che si occupa della commemorazione per le vittime dell’olocausto e della storia del Muro, che conferma quanto dichiarato dall’assessore e aggiunge che potrebbero esserci anche altre parti nascoste tra gli alberi ai margini della città.

– Valentina Poli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Valentina Poli

Valentina Poli

Nata a Venezia, laureata in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, ha frequentato il Master of Art presso la LUISS a Roma. Da sempre amante dell'arte ha maturato più esperienze nel…

Scopri di più