L’universo onirico di Luigi Carboni. A Pietrasanta
Galleria Poggiali, Pietrasanta ‒ fino al 21 ottobre 2018. L’artista marchigiano torna in Versilia con “Forme del reale e immagini perdute”, un progetto pittorico tra figura e astrazione. Denso di suggestioni e rimandi artistici.
Pittura e scultura si fondono nell’opera di Luigi Carboni (Pesaro, 1957): la tela e lo spazio sono saturi di linee e colori, che ora sembrano avvicinarsi all’osservatore, ora sembrano allontanarsene, in un dinamico gioco prospettico che richiama sottilmente il vortice dell’esistenza umana. La realtà e l’astrazione, la natura e il paesaggio urbano sono elementi di un universo visivo che appare costantemente velato da illusorie griglie metalliche che coprono le tele e ammantano le opere di una corporeità concettuale inquietante e oppressiva.
A bilanciare l’effetto, le molteplici suggestioni artistiche da cui Carboni attinge: colori scuri che ricordano l’Espressionismo di James Ensor si accostano a forme geometriche curvilinee tipiche di Klee e Kandinsky, mentre la bidimensionalità della prospettiva schiacciata, unita a un certo gusto decorativo, richiama l’Art Déco di fine Ottocento ispirata alle stampe giapponesi. Passato e presente si fondono in un’onirica “terra di nessuno”.
‒ Niccolò Lucarelli
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