Il lavoro che Ivano Troisi (Salerno, 1984) presenta negli spazi della Galleria Nicola Pedana Arte Contemporanea è come un raccoglitore silenzioso che cataloga, che registra frammenti di quotidiano e che intreccia la pratica alla teoria, alle tematiche secolari, alle lingue fluttuanti, alle discipline degli inizi e delle fini.
Dal calco al frottage, dal cotone alla carta igroscopica che accoglie al proprio interno tracce di esistenza, dalla terra al legno agostato, dal gesso che permette una presa diretta della realtà al disegno (sottile come una ferita), l’artista attraversa il paesaggio per dar luogo a una atmosfera in cui natura e cultura, storia e memoria si incontrano, con lo scopo di mostrare il tempo, la fragilità della vita, la finitudine delle cose stesse. Tra la luce (2018), Impressione (2017), i due wall drawing denominati Nel vento (2018) e Prima (2018, opera che dà il titolo alla mostra) sono alcuni dei lavori che compongono questo suo nuovo e brillante percorso nato sotto il segno di una elegiaca naturalizzazione dell’artificio e, viceversa, di una morbida artificializzazione della natura.
‒ Antonello Tolve