L’isola che non c’era. Valentina Vannicola a Roma

AuditoriumArte ‒ Auditorium Parco della Musica, Roma ‒ fino al 18 marzo 2018. Fotografie in bilico tra l’elegiaco e il documentarista, testi biografici, ricordi e manoscritti. Più un intrigante cimelio cartografico. Raccontando/immaginando un luogo in mezzo al mare e una comunità di ex-operai della ex-Jugoslavia.

L’isola di cui parla questa mostra non esiste nella realtà. Inutile cercarla sulle mappe. Esiste, però, in un – intrigantissimo – cimelio cartografico che la posiziona tra il Conero e la città di Zara, qui esposto. L’isola se l’è inventata Valentina Vannicola (Roma, 1982), che così può raccontare di un luogo in mezzo al mare in cui immagina si siano stabiliti ex-operai di una società petrolifera della ex-Jugoslavia a causa dei conflitti avvenuti nei Balcani.
La mostra è un susseguirsi di belle foto in bilico tra l’elegiaco e il documentarista cui sono allegati testi biografici toccanti, ricordi e manoscritti. Il risultato è un affresco verista che è anche il suo opposto: un’elucubrazione e un sogno. (Perché inventarsi un’isola-concentrato-della-Storia e farci un reportage è sia romantico che conceptual.) Buona prova, con echi della migliore Sophie Calle, per un’artista da continuare a seguire. Ottimo l’allestimento strutturato in stazioni-ritratto.

Pericle Guaglianone

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Pericle Guaglianone

Pericle Guaglianone

Pericle Guaglianone è nato a Roma negli anni ’70. Da bambino riusciva a riconoscere tutte le automobili dalla forma dei fanali accesi la notte. Gli piacevano tanto anche gli atlanti, li studiava ore e ore. Le bandiere erano un’altra sua…

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