Nuovo appuntamento con la mostra collettiva organizzata dagli studenti del Corso in pratiche curatoriali e contemporanee promosso dalla galleria A plus A di Venezia. Stavolta l’attenzione si focalizza su un quesito, schietto e attuale: how much is too much? Le logiche dell’eccesso trovano nei lavori degli artisti selezionati una risposta che tende a sottolinearne gli effetti deflagranti grazie alla tecnica del “contenimento”, vero e proprio antidoto alle conseguenze di un “troppo” dilagante e vorace. Ecco allora che l’installazione all-over di Giles Round ricorda allo sguardo, e alla mente, il valore del limite, mentre l’opera minimale di Benjamin Hirte evoca il senso di una necessaria canalizzazione di informazioni. Le matrioske abitative di Oliver Czarnetta ‒ vittima del furto di una delle sue creazioni durante la serata inaugurale ‒ sembrano condensare una dinamica implosiva e l’installazione di Vanessa Safavi richiama le sembianze di un testimone silenzioso e impotente, afflosciato dietro sbarre perentorie. Concedendo tuttavia allo sguardo un ventaglio di alternative ancora possibili.
‒ Arianna Testino