Il cielo sopra, il mare sotto. MDR a Catania

Fondazione Brodbeck, Catania ‒ fino al 22 dicembre 2017. L’artista catanese, ora di stanza a New York, porta nella sua città un intervento che guarda al presente. Offrendo una riflessione visiva sull’attualissimo tema degli sbarchi di migranti sulle coste siciliane.

Catania sta attraversando un momento difficile, gli effetti della ri-crescita italiana non sembrano sfiorare questa città siciliana, ma le energie positive anche qui non mancano. Dare un quadro preciso delle iniziative messe in campo da questa città è un’operazione complicata: si mescolano sapori da sagra paesana e fiori nel deserto come il gigantesco murales di Blu realizzato sulla facciata di un casermone a Librino, uno dei quartieri più degradati della città.  Le mostre allestite ciclicamente negli spazi del Castello Ursino e del Palazzo della Cultura sono piuttosto modeste. Ci sono poi tentativi privati: discontinui e raramente in grado di raggiungere il livello minimo necessario per essere tenuti in considerazione.
In questo panorama non esaltante l’attività della Fondazione Brodbeck costituisce un caso a parte. Dal 2009, su una vasta area dismessa costituita da quindici capannoni di una ex fabbrica di liquirizia, qui è stato avviato un fitto programma di residenze che promuove giovani artisti a cui viene data la possibilità di realizzare il proprio progetto e contemporaneamente di confrontarsi con il territorio circostante: attraverso incontri aperti al pubblico, ma anche collaborando con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti della città, coinvolti attivamente attraverso workshop e seminari.

Maria Domenica Rapicavoli, Intimacies, 2017

Maria Domenica Rapicavoli, Intimacies, 2017

UN TEMA ATTUALE

Dallo scorso primo settembre l’artista ospite è MDR (Maria Domenica Rapicavoli) catanese di nascita ma ora residente a New York. Per la Fondazione ha realizzato Intimacies (Mediterranean civilization), affrontando un tema sentitissimo in questa città diventata una delle porte della migrazione africana verso l’Europa. MDR ha creato una complessa installazione che punta lo sguardo sulla prossimità con il Mar Mediterraneo, oggi tristemente segnato da angoscia, morte e controllo militare. MDR ha immaginato un ambiente immersivo in cui mare e cielo, separati da una linea orizzontale posta appena sopra la testa dei visitatori, sono i protagonisti della geografia che separa le coste libiche e tunisine dalla Sicilia. In alto sono visualizzate, con fili di nylon tesi, le rotte militari dei droni di sorveglianza provenienti dalla vicina base di Sigonella, in basso i percorsi dei barconi dei migranti. Sul pavimento, disegnata con la polvere di pomice, la mappa del Mediterraneo compreso tra le due coste.

Maria Domenica Rapicavoli

Maria Domenica Rapicavoli

MAPPE E ROTTE

Qua e là emergono elementi scultorei: rocce di origine calcarea con fossili su cui l’artista è intervenuta incidendo parti della mappa e delle rotte. In un ambiente separato trovano posto alcuni lavori “commerciabili” legati a questo allestimento. Tre bellissime immagini fotografiche del Mediterraneo, due tele azzurre perfettamente identiche (cielo e mare) e sovrapposte all’interno di un’unica cornice e alcune piccole sculture realizzate in calcare monocromo inciso.
Il controllo militare del Mediterraneo e la tragedia dei flussi migratori in questa installazione cercano una messa in scena che non sia solo documentaria o solo estetizzante. MDR mira a coinvolgere psicologicamente chi osserva: ma il risultato è (volutamente o meno) elegantissimo. Non lo sono altrettanto gli sbarchi che si svolgono sui moli di Catania, a poche centinaia di metri da questo spazio espositivo.

Aldo Premoli

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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