Mai inerme Iginio De Luca (Formia, 1966). Ardua l’impresa di rinchiuderlo in una galleria per dare testimonianza delle sue denunce, dei suoi blitz provocatori. Spazio allora a un itinerario serrato e caotico lungo dieci anni, con un’infinità di supporti che affolla le sale ed evoca emozioni, stimolando l’attenzione. Si è sopraffatti. Dagli audio, dai video, dalle foto, dall’installazione in neon e dalle bandiere elettorali che rendono il visitatore partecipe e lo accompagnano per strada. Lo spazio della galleria si espande. Notte, giorno, litorale laziale, Campidoglio, Macro senza direttore, cartoline da Arcore con un ben noto direttore. Impossibile il distacco emotivo. Quando si offre il fianco alle suggestioni visive e sonore e ci si abbandona alla visionarietà e all’impegno, si è destinati a concedere loro anche la vittoria.
– Raffaele Orlando