Videoart Yearbook a Bologna. L’annuario della videoarte italiana punta su 4 artisti consolidati

Torna la rassegna video che ha cambiato formula per far riposare il vivaio, selezionando solo 4 artisti. Padrino d’eccezione, il nuovo direttore del Mambo Lorenzo Balbi. Ne abbiamo parlato con Renato Barilli

Torna a Bologna l’ormai classico Videoart Yearbook, l’annuario della videoarte italiana che, in dieci edizioni, ha accumulato qualcosa come 300 opere video, “fra l’altro col problema di come assicurarne la gestione”, ci ha confidato Renato Barilli che insieme al comitato scientifico, di cui è membro (formato da Guido Bartorelli, Alessandra Borgogelli, Pasquale Fameli, Silvia Grandi e Fabiola Naldi) ha introdotto una significativa variante a partire dall’edizione dell’anno scorso: anziché procedere alla solita selezione di circa 40 video prodotti nell’anno da artisti italiani, si è deciso di far “riposare” il vivaio, puntando su pochi nomi di eccellenza già apparsi nelle precedenti manifestazioni. Cosa che si ripeterà anche in questa dodicesima edizione dell’affermata rassegna bolognese, prevista per giovedì 25 maggio presso l’Aula Magna di S. Cristina. “Io non insisterei tanto sulla formula restrittiva adottata in queste due ultime edizioni, di puntare solo su quattro artisti”, ha aggiunto Barilli, “ in definitiva è davvero un modo per far ripopolare il vivaio, che in passato abbiamo saccheggiato ‘con la rete a strascico’. Credo che presto torneremo a sondaggi più articolati”. Intanto, però, saranno a disposizione del pubblico quattro “personali” di videoartisti già emersi in passato – Filippo Berta, Rita Casdia, Christian Niccoli e Debora Vrizzi – ai quali verrà concesso un tempo di circa 20-25 minuti di proiezione, in modo da presentarne un numero adeguato di opere, così da farne apparire chiaramente lo stile.

LE RAGIONI DELLA SCELTA

I quattro sono stati scelti, tra i migliori delle passate edizioni, per caratteristiche diverse che coprono bene il campo”, ha continuato Barilli, “Berta e Niccoli rappresentano la capacità di cogliere l’evento imprevisto, nella sua crudeltà o sgradevolezza o anche nel potere di portarsi dietro una stupefazione enigmatica. Casdia è un’eccellente rappresentante della computer graphic, a gara coi cartoni animati. La Vrizzi documenta molto bene il versante della ricerca antropologica, affrontata anche con doti di humour”. Come ogni anno, poi, Videoart Yearbook ha designato un padrino di eccellenza che nelle passate edizioni presentava un progetto speciale legato a una particolare sezione video. Questa volta sarà Lorenzo Balbi, fresco di nomina a Responsabile Area Arte moderna e contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei. “Abbiamo l’abitudine da sempre di nominare ogni volta un padrino o madrina, con una serie illustre che ha visto succedersi, per le donne, Gabriella Belli, Lia Rumma, Stefania Miscetti e la stessa Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, con cui è avvenuto davvero uno scambio di video, tra alcuni di sua produzione e altri della nostra selezione”, ha concluso Barilli. “Questa volta sfruttiamo la nomina recente di Lorenzo Balbi a direttore del Mambo, anche se con partenza dal primo luglio, per presentarlo come primizia alla nostra cittadinanza. Nello stesso tempo sarà anche l’occasione di chiedergli di riassumere il ruolo che la videoarte ha avuto nella Fondazione che sta per lasciare e quello  che avrà nel nuovo spazio di cui sta per assumere la direzione, il tutto in un colloquio libero e informale”.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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