Osservatorio curatori. Zoe De Luca

In questa tappa di ricerca dei nuovi talenti della curatela italiana torniamo a Milano, dove Zoe De Luca, nata a Conegliano nel 1989, produce, elabora e vive. Un profilo indipendente che oltre a occuparsi della curatela di mostre, come “Assulâ”, tenutasi lo scorso giugno da The Workbench e incentrata sulle contraddizioni del paesaggio italiano, ha fondato Diorama Editions.

Il primo episodio ad avermi avvicinato all’idea di curatela, intesa come atto di studio e creazione, probabilmente risale all’infanzia. Passavo ogni giorno di fronte a una casa dalla cui facciata emergeva una minuscola serra, in cui una signora anziana coltivava una notevole collezione di cactus raggruppati per tipo e allineati per altezza. Era spesso alle prese con l’ennesimo cambio di disposizione dei vasi, per assecondare i cambi di stagione e l’arrivo di nuove talee, l’orlo del grembiule puntualmente impigliato in qualche cresta. Altre volte, soddisfatta dell’ultima maniacale composizione, si faceva largo verso l’angolo in cui c’era una sedia a sdraio, per ammirare l’impeccabile e spinoso display che affollava lo spazio. Il fascino per questa passione, così specifica e devota, ha certamente influenzato il mio approccio quando ho capito che l’arte era ciò con cui volevo confrontarmi. Mi sono trasferita a Milano a diciannove anni per studiare: due anni dopo, nel 2011, con tante idee e pochi mezzi ho fondato Diorama Magazine, un progetto editoriale indipendente. Nata come pubblicazione monotematica, mi ha consentito di fare ricerca, produrre contenuti e modellarne la visione d’insieme, lavorando in parallelo a micro mostre, workshop ed eventi. Il progetto ha unito l’interesse per l’editoria all’esercizio curatoriale, permettendomi di crescere, rapportandomi con un team eterogeneo e collaborando con persone e realtà differenti.

EDITORIA E DINTORNI

Questa continua interazione con l’ambiente artistico nel 2016 è culminata in Panorama, primo libro pubblicato dalla neonata Diorama Editions, fondata con il supporto di Mirko Rizzi e Marsèlleria. Si tratta di un’antologia di sessanta studio visit con creativi di base a Milano; questa edizione ha permesso non solo l’inquadratura di questo zeitgeist, ma anche un riavvicinamento alle rispettive progettualità che spesso, rimbalzando da un opening all’altro, si tende a non approfondire. Seguire la produzione è parte integrante del mio lavoro dal 2014, quando con Andrea Magnani ho iniziato a lavorare a Siliqoon, art label dedicata a residenze d’artista, produzioni e mostre. Il nostro lavoro consiste prevalentemente nel creare un network tra artisti internazionali, aziende artigiane, entità istituzionali e indipendenti, spingendo ogni elemento a mettersi in discussione, esplorando nuove possibilità. L’intenzione è di spostarci in luoghi più decentrati, sia in Italia che all’estero, ampliando la raggiera di collaborazioni e sperimentando nuovi progetti; ne è un esempio Qway, pubblicazione digitale che nel suo primo numero si è focalizzata sul Planetcare.

Panorama (Diorama Editions)

Panorama (Diorama Editions)

NATURA E CULTURA

L’ecologia è un tema che mi ha sempre affascinato: di recente mi sono interessata alle teorie di Gilles Clément, i cui scritti mi hanno portato a varie riflessioni sul binomio natura/cultura e all’influenza reciproca tra l’arte contemporanea e l’era antropocentrica in cui gravita. Lo scorso giugno a Milano ho curato Assulā, collettiva in cui gli artisti si confrontavano con il tema del paesaggio italiano, analizzando peculiarità e dinamiche che danno forma all’immaginario collettivo; questo progetto è stato poi portato a Torino sotto forma di talk e a Firenze sotto forma di workshop, tema New Ecologies. Questa ramificazione contestuale è un aspetto fondamentale del mio lavoro, che spesso si basa sulla potenzialità, sull’incastro tra ricerche e pratiche differenti: l’ibridazione è un concetto che mi ha sempre spinta a creare connessioni anacronistiche, dialoghi tra pratiche non comunemente affini e spazi terzi tra reale e digitale.

a cura di Dario Moalli

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #35

Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua 
inserzione sul prossimo Artribune

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Dario Moalli

Dario Moalli

Dario Moalli (Vigevano 1991) studia Storia e critica dell’arte all’università di Milano, nel 2013 si è laureato in Scienze dei Beni culturali, e da qualche anno vive stabilmente a Milano, dove vaga in libertà. Condivide l’interesse per l’arte con quello…

Scopri di più