Dimensioni nascoste. Una collettiva a Venezia

Galleria Marignana Arte, Venezia – fino al 29 aprile 2017. Dalla superficie della tela all’esperienza reale dello spazio. La galleria veneziana propone una mostra in due atti e si interroga sul senso della distanza.

Clarissa Tempestini e Ilaria Bignotti entrano in rapporto con la galleria lagunare, con-dividono uno spazio, scandiscono i tempi e mettono in comune un testo di antropologia culturale, trasformandolo in coordinate per un’esperienza progettuale. La contiguità entro cui le due curatrici agiscono detta le regole del campo dimensionale messo in scena. Il progetto ripensa un tema che è così intimo da essere irraggiungibile, la prossemica, ossia lo studio del rapporto tra comunicazione interpersonale e ambiente. Lo spazio è inteso da entrambe come modulatore di relazioni e viceversa. La dimensione nascosta è sottintesa.
Nella società attuale, dove dominano instabilità, disorientamento e individualismo forzato, i modelli di interazione percorrono nuove misure spaziali e temporali, quali le relazioni a distanza falsate da dense comunicazioni, immateriali ma vicinissime.

The hidden dimension. Installation view at Marignana Arte, Venezia 2017

The hidden dimension. Installation view at Marignana Arte, Venezia 2017

GLI ARTISTI

Laura Renna, con Grove, trasforma lo spazio più introverso in una pratica di condivisione pungente e invita lo spettatore a immergersi in una foresta sospesa, dove i materiali sono freddi ma la temperatura è calda. Chiede attenzione ma poi respinge CCH, che accosta specchi antichi e malmessi e ne limita la riflessione (e i selfie) coprendoli con nastro militare adesivo blu. I tratti coprenti scompongono la parola Reinassance, che non ricompare alla vista neanche a debita distanza. La traiettoria discontinua e le distanze instabili e aumentate creano connessioni tra la rinascita di CCH e il cosmo digitalizzato di Enrico Boccioletti. Si allenta la tensione nel faccia a faccia tra Vanessa Safavi, espansiva e traslucida, e Tyra Tingleff. Mentre Francesco Candeloro si sdoppia in un orizzonte cromatico che si assenta dalla sala principale e aspetta la luce.

Federica Bianconi

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Federica Bianconi

Federica Bianconi

Federica Bianconi è architetto, curatore e critico d’arte. Si è laureata in Architettura presso lo IUAV di Venezia e ha frequentato il Master in Management per Curatori di Musei di Arte e Architettura Contemporanea presso il MACRO di Roma nel…

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