“Dall’era di internet e dei social network, che aggregano e condividono le nostre informazioni ‘locali’, ci affacciamo ad una nuova messaggistica molto più ambiziosa e rivoluzionaria: la cosmologia multi-messaggera. Raggi gamma, neutrini, materia oscura e onde gravitazionali trasformeranno il nostro mondo, come l’elettromagnetismo ha sconvolto quello dei padri dei nostri nonni”. Con queste parole l’artista Luca Pozzi (Milano, 1983) introduce ad Artribune il progetto Blazing Quasi-Stellar Object, opera multimediale che verrà presentata il prossimo 29 marzo al CERN di Ginevra, a cura di Francesco Urbano Ragazzi. Un artista che da sempre incrocia la propria sperimentazione creativa con la scienza: e che ora – ma non è la prima volta – porta la sua opera dove fu rivelata al mondo la scoperta del bosone di Higgs.
SCULTURE, SLIDE-SHOWS, SCREENSAVERS
Una lecture-performance e una serie di sculture, slide-shows, screensavers, presentati in occasione del Fermi Large Area Telescope (LAT) Spring Collaboration Meeting (27-30 marzo), un convegno di astrofisica gamma e multi-messaggera che riunisce più di 150 studiosi di Fisica da tutto il mondo che si danno appuntamento ogni anno per discutere le analisi dei dati raccolti dal telescopio spaziale Fermi. “Il dialogo che sto sviluppando da alcuni anni con il Fermi Telescope team e la Nasa”, precisa Pozzi, “si fonda su questa coscienza, e Blazing Quasi-Stellar Object si presenta così come una mostra ubiquitaria che si svolge tra l’auditorium del CERN e il suo riverbero attraverso i canali di comunicazione di The Internet Saga“.
http://home.cern/cern-people/announcements/2017/03/fermi-lat-collaboration-meets-cern