Un titolo dall’aura mitologica, che rimanda all’antichità greca e alle leggende arabe, indiane e cinesi; il fascino dell’Oriente è il filo conduttore dell’intensa poetica pittorica di Silvia Argiolas (Cagliari, 1977), la cui pennellata sgargiante e pastosa disegna raffinate atmosfere orientali sullo stile di Matisse. Un Oriente che però diviene un universo dell’onirico e del femminile, richiamando le atmosfere di Carol Rama. Tuttavia, la personalità di Argiolas emerge con decisione, e lo si capisce dall’aura che avvolge i dipinti: sensualità dionisiaca e doloroso senso della morte, Eros e Thanatos, si incontrano e si scontrano in questa pittura affine alla letteratura di W. H. Auden.
Figure femminili dall’elegante afflato surrealista, permeate d’inquietante carnalità, come altrettante tormentate semidee, simbolo di quel difficile equilibrio psicologico cui anela l’esistenza umana.
Niccolò Lucarelli