Per il suo secondo “monologo” a Bologna, Richard Nonas (New York, 1936) sceglie di inserirsi nell’andamento continuo e inarrestabile della vita, di riferirsi a quello scorrere continuo riecheggiato nel titolo. Un’indagine che pare riconnettersi alle acque nascoste che fluiscono a pochi passi dalla galleria. Di fronte a sé l’artista trova uno spazio decisamente diverso rispetto a quello della prima personale, No-water-in: le dimensioni e i connotati della nuova sede infatti sono radicalmente diversi. Rispetto alla prevalenza di opere lignee che caratterizzava la mostra del 2011, in questa occasione i grandi ambienti della P420 vengono scanditi, quasi ripartiti, da una imponente serie di sculture, ognuna formata dall’accostamento di due lastre di pietra. La ripetizione ordinata del modulo, seppur nella diversità di ogni singolo elemento, dà luogo a una griglia spaziale nella quale trovano posto, quasi per alternanza di pieni e vuoti, le opere che completano il percorso.
Claudio Musso