A Carrara la mostra che racconta la storia del marmo fin dall’epoca romana

Come si estraeva il marmo in età romana? E come era organizzata un’impresa che gestiva una cava? Al museo Carmi Carrara una mostra e un percorso archeologico spiegano i complicati e faticosi processi preliminari alla lavorazione del marmo da parte di scultori e scalpellini

Carrara e il marmo sono un binomio inscindibile, e lo si capisce chiaramente appena ci si sposta dal centro città salendo verso le Apuane, dove si aprono le cave del prezioso materiale che veniva già sfruttato in epoca romana, per poi vivere un periodo d’oro con il Rinascimento, quando Michelangelo Buonarroti fu forse il testimonial più celebre di quel candido marmo. Tantissime cave sono peraltro ancora attive e dall’estrazione deriva un business ricchissimo, non privo di aspetti oscuri, come ha rivelato una recente inchiesta di Bernardo Iovene trasmessa da Report. Altre invece sono state nei secoli abbandonate e in particolare, tra i siti più interessanti, c’è quello di Fossacava, rarissimo esempio di cava di età romana tutelata fin dal 1911 e sottoposta nel 2015 a uno scavo archeologico che ha permesso di indagare le tecniche di estrazione dell’antichità e di produzione di semilavorati, ma anche l’organizzazione delle imprese, la vita quotidiana dei cavatori, i metodi di trasporto dei giganteschi blocchi. La cava di marmo bardiglio, quindi dai toni grigio-azzurri, è visitabile sette giorni su sette e particolarmente curato è l’aspetto didattico che si avvale di pannelli illustrati con uno stile da graphic novel: tra strisce e baloon si scoprono così gli aspetti più salienti del lavoro dei cavatori.

La mostra: Romana Marmora

Ad arricchire la conoscenza delle cave romane, interviene ora una mostra allestita nei locali del Carmi (Museo Carrara e Michelangelo) dove sono stati raccolti reperti archeologici provenienti dal Museo del Marmo di Carrara – attualmente chiuso per riallestimento -, dall’Accademia di Belle Arti locale e dalla zona di Luni, che nell’Antichità era la “capitale” del marmo. Tra le opere più pregiate, il torso di un imperatore romano che sulla corazza reca personificazioni che alludono alla vittoria di Roma su tutto il mondo conosciuto e una più piccola scultura che riunisce gli attributi della dea Luna e di Dianadelle divinità assai venerate a Fossacava perché legate agli ambienti naturali. 

Veduta dell’area archeologica di Fossacava. Photo Giuseppe D'Aleo. Immagine concessa dal Ministero della Cultura – Soprintendenza ABAP per le province di Lucca e Massa Carrara
Veduta dell’area archeologica di Fossacava. Photo Giuseppe D’Aleo. Immagine concessa dal Ministero della Cultura – Soprintendenza ABAP per le province di Lucca e Massa Carrara

Il percorso della mostra a Carrara

Il percorso, oltre ad approfondire la committenza imperiale e la religiosità degli operai, suggerisce poi il contesto di una cava antica, proponendo focus sull’“arte del cavare”, sui proprietari dei siti, sui responsabili dei cantieri e sugli schiavi e sui commercianti, come Lucius Laberius Felix ricordato in un altare funerario come fornitore di olio per le lampade. E poi sui pesantissimi attrezzi in ferro usati per staccare i blocchi di marmo e sull’uso del marmo bardiglio per i pavimenti e le fontane.

Il museo e il parco della Padula a Carrara

La visita, tuttavia, non finisce qui e si completa con le sale permanenti del Museo Carmi. Nel seminterrato si evocano, tramite foto di scena, costumi e oggetti, le produzioni cinematografiche che di recente hanno celebrato il legame tra Michelangelo e Carrara ben reso dai film Il peccatore Andrei Konchalovsky e Michelangelo – Infinito di Emanuele Imbucci. Ai piani superiori invece riproduzioni, calchi, apparati multimediali, contributi audiovisivi (tra cui quelli di Giacomo Manzù, Carlo Ludovico Ragghianti, Michelangelo Antonioni), e alcune opere originali ripercorrono il rapporto del Buonarroti con il territorio e il con il marmo. Tutt’attorno all’edificio, il bel parco ospita le opere che hanno partecipato all’XI edizione della Biennale Scolpire il marmo curata da Giuliano Gori: tra le imponenti installazioni, vale la pena soffermarsi davanti a Curved Wall di Sol LewittAspettiamo visite di Mario Merz e uno straordinario uovo in marmo incastrato in alto, tra due rocce naturali, da Claudio Parmiggiani, artista che riesce sempre a fondere l’essenzialità delle forme con un alto tasso di poesia.

Marta Santacatterina

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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