Colpo grosso: 600 opere trafugate negli Stati Uniti ora ritornano in Italia

Il valore complessivo dei beni - per lo più opere d'antiquariato e beni archeologici trafugati da scavi clandestini e furti - è di 60 milioni di euro. Ora non resta che recuperare le opere ancora mancanti all’appello. Che sono… un milione e 300mila!

Seicento opere d’arte rubate all’Italia, e portate di nascosto negli Stati Uniti, sono tornate a casa. Il tesoro – del valore complessivo di 60 milioni di euro – è perlopiù composto da pezzi d’antiquariato, beni archivistici e numismatici ma soprattutto archeologici (datati tra il IX secolo a.C. e il II secolo d.C.), riconosciuti come oggetto di scavi clandestini nel Centro e Sud Italia e di furti a danno di chiese, musei e privati. Troviamo un grande calderone bronzeo decorato con teste di grifo, una straordinaria statua in bronzo di principe ellenistico, un mosaico romano di epoca imperiale con Orfeo e gli animali, lastre etrusche dipinte, e ancora una ceramica figurata di produzione ateniese e numerosi oggetti preziosi, tra cui una corona in oro e delle coppe cesellate in argento (a questo link l’elenco completo).

Il colossale rimpatrio delle opere d’arte dagli Usa

Presentate all’Istituto Centrale per il Restauro (IRC) di Roma, le opere rimpatriate dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) sono state recuperate anche grazie alla preziosa Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il più grande archivio esistente di beni d’arte rubati con oltre 7 milioni di oggetti censiti. Nonostante i grandi successi degli ultimi anni – la sola “operazione “Symes”, avviata nel lontano 2007, ha consentito il rimpatrio di circa 900 pezzi riconducibili all’omonimo trafficante internazionale -, resta ancora molto lavoro: all’appello, si legge, mancano 1.315.00 opere d’arte.

Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura
Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura

L’Intelligenza Artificiale per il recupero di opere trafugate

Nel dettaglio, le indagini del TPC (condotte in tandem con diverse Procure della Repubblica nazionali e supportate dal New York District Attorney’s Office e dall’agenzia statunitense delle Homeland Security Investigations) sono avvenute perlopiù attraverso uno strumento che sfrutta l’Intelligenza Artificiale, lo Stolen Works Of Art Detection System, che scandaglia costantemente il web e i social network alla ricerca di opere trafugate.

Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura
Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura

Tornano in Italia seicento opere per 60 milioni

I beni recuperati dal TPC – che nel solo 2023 hanno salvato 105.474 mila opere per oltre 264 milioni – sono ora allestiti temporaneamente nell’IRC (con l’aiuto della Direzione Generale Musei), in attesa della loro nuova destinazione. “Riportare in Italia questi beni permetterà di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati, privando le comunità di pezzi importanti della loro identità“, ha ricordato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il rientro dei beni, ha aggiunto il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, è anche “una testimonianza concreta della forza della cooperazione internazionale con gli Stati Uniti d’America“. Una collaborazione riportata anche dall’Ambasciatore statunitense Jack Markell, che ha sottolineato come “dal 2001, gli Stati Uniti adempiono ad un accordo bilaterale con l’Italia per combattere il traffico di antichità, e insieme continuiamo a lavorare per proteggere, preservare e promuovere la cultura e le arti“.

Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura
Crediti foto: Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura

Il nuovo destino delle opere d’arte recuperate dagli Usa

Cosa accadrà adesso ai beni recuperati? “La Direzione generale Musei sarà orgogliosa di poter accompagnare, insieme alla Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, il viaggio di queste opere straordinarie fino agli istituti museali che ne saranno la nuova casa“, ha aggiunto Massimo Osanna, direttore generale musei. “Queste suggestive testimonianze costituiscono un racconto variegato della nostra eredità culturale nei suoi molteplici e affascinanti aspetti. Nei prossimi giorni gli studenti di alcuni istituti scolastici potranno visitare l’esposizione temporanea dei reperti allestita presso l’ICR, per continuare a stimolare la sensibilità dei giovani nei confronti di temi fondamentali quali la legalità e il valore del nostro patrimonio“.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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