Nuove acquisizioni al Museo Nazionale del Bargello: arriva un Donatello autografo
L'opera di terracotta, comprata dal Ministero della Cultura con diritto di prelazione, si trovava in un'edicola vicino a un palazzo fiorentino, i cui condomini ne avevano la proprietà
Un Donatello autografo conservato per lunghissimo tempo in un’edicola vicina a un palazzo fiorentino, i cui condomini ne avevano la proprietà condivisa, raggiunge ora un grande museo italiano. Sembra una favola a lieto fine la storia di come La Madonna col Bambino di via Pietrapiana, terracotta risalente al 1450-1455, sia stata riconosciuta e acquisita dal Ministero della Cultura, e ancora più lieto il finale che oggi vede l’opera donata al Museo Nazionale del Bargello di Firenze. Non poteva dopotutto essere che questa la casa adatta per il figliol prodigo, visto che proprio il Bargello ospita la più grande collezione al mondo di opere di Donato di Niccolò di Betto Bardi, in arte Donatello.
L’unica opera autografa di Donatello ancora privata entra nelle collezioni del Bargello
L’opera, che si trovava nel tabernacolo sulla facciata dell’edificio al numero 38 della fiorentina via Pietrapiana all’angolo con Via de’ Pepi, era stata acquistata nel 2021 dal Ministero per 1 milione e 200mila euro su segnalazione della direttrice dei Musei del Bargello, Paola D’Agostino. Grande 86 x 64 x 12,5 centimetri e recentemente esposta nella grande mostra Donatello, il Rinascimento del 2022 a cura di Francesco Caglioti, questa Madonna è l’unica opera autografa di Donatello rimasta fino a tempi recenti di proprietà privata.
“La Madonna col Bambino di via Pietrapiana rappresenta un’acquisizione di eccezionale importanza per il patrimonio dello Stato Italiano, che è stata resa possibile dalla collaborazione tra i diversi uffici del Ministero della Cultura“, ha commentato la direttrice Paola D’Agostino. “Il Salone di Donatello è luogo unico al mondo per comprendere la lunga e straordinaria attività di Donatello, il più grande artista del Rinascimento. Lo scorso anno il Salone di Donatello è diventato ancora una volta, dopo la mostra del 1887, sezione unica e privilegiata nel percorso espositivo temporaneo a Firenze. Da oggi la Madonna col Bambino di via Pietrapiana sarà esposta in questo luogo speciale, accanto agli altri capolavori del maestro e in dialogo con le opere di Luca della Robbia, Nanni di Banco e altri artisti del Quattrocento, in attesa di un riallestimento del Salone previsto per i mesi del 2024 e curato da Ilaria Ciseri”. Perché, ribadito dalla soprintendente Antonella Ranaldi “Bargello vuol dire Donatello, vuol dire Firenze insieme a tanto altro. L’acquisizione dell’opera va soprattutto alla collettività“.
La Madonna di Donatello, un acquisto importante per il Ministero della Cultura
La vivida e delicata terracotta donatelliana era un’opera centrale dell’antica Firenze, con una fortuna tale da stimolare numerose copie (oggi conservate, tra le altre, a Londra e Berlino), rispetto alle quali, però, la terracotta fiorentina si distingue per la qualità del modellato. Riconosciuta per la prima volta come autografa nel 1986 da Charles Avery, l’opera è stata esposta in numerose occasioni dagli anni Ottanta a oggi. Dato il suo manifesto valore, l’acquisto del MiC – avvenuto attraverso la prelazione, diritto poco utilizzato ma pensato proprio per casi come questo – ha coinvolto su base territoriale la Soprintendenza ABAP di Firenze (con Andrea Pessina e poi con Antonella Ranaldi) e il Segretariato regionale della Toscana (con Giorgia Muratori), e a livello centrale il Comitato tecnico scientifico per le belle arti del Ministero della Cultura, la Direzione Generale Musei e la Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio.
Ora la Madonna col Bambino di via Pietrapiana conclude il proprio viaggio approdando nel monumentale Salone di Donatello, cuore del Museo Nazionale del Bargello: a tutti gli effetti la sua destinazione ideale, visto anche come il grande museo offra la possibilità di seguire passo passo l’evoluzione di questa tipologia di rilievo tipicamente fiorentina, che ebbe avvio proprio dalle Madonne plasmate da Donatello e che rivediamo in esempi di altissimo livello artistico di Luca della Robbia, di Michelozzo e Desiderio da Settignano.
Giulia Giaume
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