Giornata Mondiale del Disegno. Con gli schizzi e i bozzetti più belli della storia dell’arte

“Padre delle tre arti nostre architettura, scultura e pittura”: con queste parole l’artista e trattatista rinascimentale Giorgio Vasari definisce il disegno, di cui il 27 aprile decorre la Giornata Mondiale. Ecco come abbiamo deciso di celebrarlo

Il 27 aprile è la Giornata Mondiale del Disegno, istituita a Londra nel 1962 dall’Associazione dei Disegnatori professionisti del disegno grafico per celebrare questo mezzo di espressione come forma d’arte e prima forma di comunicazione degli esseri umani, ancora prima che venisse utilizzata la parola. Che il disegno sia una forma d’arte è oggi per noi assodato, evidenza questa che ci è giunta fin dall’antichità, con teorie che hanno contribuito a farne “il padre delle arti”: a dare questa definizione di disegno è l’artista e trattatista Giorgio Vasari nell’introduzione – una disamina storica e tecnica sulle tre arti “maggiori” (ovvero pittura, scultura e architettura) – alle “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri”, una raccolta di biografie di artisti pubblicata nel 1550. Per celebrare la Giornata Mondiale del Disegno, abbiamo deciso di proporvi non solo una serie di bozzetti, schizzi, studi e progetti di alcuni degli artisti che hanno concepito il disegno come strumento di indagine e forma d’arte – Pollaiolo, Mantegna, Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Bernini, Borromini, Goya… –, ma anche un estratto del celeberrimo passo di Vasari che spiega cosa è il disegno e perché è alla base di ogni arte.

IL DISEGNO COSÌ COME TEORIZZATO DA GIORGIO VASARI

“Perché il disegno, padre delle tre arti nostre architettura, scultura e pittura, procedendo dall’intelletto cava di molte cose un giudizio universale simile a una forma overo idea di tutte le cose della natura, la quale è singolarissima nelle sue misure, di qui è che non solo nei corpi umani e degl’animali, ma nelle piante ancora e nelle fabriche e sculture e pitture, cognosce la proporzione che ha il tutto con le parti e che hanno le parti fra loro e col tutto insieme; e perché da questa cognizione nasce un certo concetto e giudizio, che si forma nella mente quella tal cosa che poi espressa con le mani si chiama disegno, si può conchiudere che esso disegno altro non sia che una apparente espressione e dichiarazione del concetto che si ha nell’animo, e di quello che altri si è nella mente imaginato e fabricato nell’idea. E da questo per avventura nacque il proverbio de’ Greci Dell’ugna un leone, quando quel valente uomo, vedendo sculpita in un masso l’ugna sola d’un leone, comprese con l’intelletto da quella misura e forma le parti di tutto l’animale e dopo il tutto insieme, come se l’avesse avuto presente e dinanzi agl’occhi. Credono alcuni che il padre del disegno e dell’arti fusse il caso, e che l’uso e la sperienza, come balia e pedagogo, lo nutrissero con l’aiuto della cognizione e del discorso; ma io credo che con più verità si possa dire il caso aver più tosto dato occasione che potersi chiamar padre del disegno. Ma sia come si voglia, questo disegno ha bisogno, quando cava l’invenzione d’una qualche cosa dal giudizio, che la mano sia mediante lo studio et essercizio di molti anni spedita et atta a disegnare et esprimere bene qualunche cosa ha la natura creato, con penna, con stile, con carbone, con matita o con altra cosa; perché, quando l’intelletto manda fuori i concetti purgati e con giudizio, fanno quelle mani che hanno molti anni essercitato il disegno conoscere la perfezzione e eccellenza dell’arti et il sapere dell’artefice insieme…”.

Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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