Alle origini della civiltà. Scoperta in Iraq città risalente all’epoca babilonese antica

Dalla fine di giugno, un team di archeologi russi e iracheni sta lavorando per riportare alla luce un antico insediamento urbano che si ritiene risalga all’epoca babilonese antica, scoperto nell’area di Tell al-Duhaila nel governatorato di Dhū-Qār, a circa 30 km dall’antica città di Ur. LA SCOPERTA NELL’ANTICA CITTÀ IN IRAQ Al centro dell’antica città […]

Dalla fine di giugno, un team di archeologi russi e iracheni sta lavorando per riportare alla luce un antico insediamento urbano che si ritiene risalga all’epoca babilonese antica, scoperto nell’area di Tell al-Duhaila nel governatorato di Dhū-Qār, a circa 30 km dall’antica città di Ur.

Una veduta della zona degli scavi

Una veduta della zona degli scavi

LA SCOPERTA NELL’ANTICA CITTÀ IN IRAQ

Al centro dell’antica città appena scoperta, spiccano le mura di quelli che potrebbero essere stati importanti edifici sacri. I reperti recuperati dal sito includono resti di stufe, una punta di freccia ossidata e statue di cammelli in argilla risalenti al I millennio a.C. Sono state inoltre trovate le prove del primo uso agricolo del limo in Mesopotamia: qui infatti, per almeno quattro millenni, dal periodo Ubaid fino all’epoca neobabilonese, vi scorreva un ramo dell’Eufrate, che gli antichi chiamavano “il fiume della pianura di Eridu”. E la città aveva un suo porto fluviale, del quale sono stati individuati numerosi resti, segno della vitalità commerciale degli antichi babilonesi.  Fra le grandi città dell’epoca babilonese antica, quella appena scoperta è l’unica che si trova ai margini del deserto arabo e fu quindi il primo punto di contatto fra la popolazione agricola stanziale della pianura dell’Eufrate e le popolazioni dei deserti dell’interno. Come ha dichiarato Alexei Jankowski-Diakonoff, capo della missione russo-irachena, “la ricerca sulle città della Mesopotamia meridionale dell’era babilonese antica, in particolare nella zona di Tell al-Duhaila, apre una pagina sconosciuta nella storia della più antica civiltà del pianeta”. E in ottobre inizierà una più vasta campagna di scavi, che vedrà coinvolte dieci squadre di archeologi da Italia, Francia, Gran Bretagna, Russia e Stati Uniti.

 I resti delle probabili mura di un tempio

I resti delle probabili mura di un tempio

UNA GRANDE CIVILTÀ

Dopo il crollo della terza dinastia sumera di Ur, alla fine del III Millennio a.C., il popolo semitico degli Amoriti dalla Palestina emigrò in Mesopotamia, dove fondò la prima dinastia babilonese. Questa nuova civiltà conobbe il suo massimo splendore all’inizio del II Millennio a.C., con il regno di Hammurabi, estensore del famoso codice. Questo sovrano estese il suo dominio su tutta la bassa Mesopotamia e fece di Babilonia il centro di una rete di alleanze con tutte le città più importanti della regione. La civiltà babilonese fu assai avanzata, soprattutto nel campo della matematica e dell’astronomia: ad esempio, le tavolette cuneiformi note come “Enūma Anu Enlil” riportano secoli di osservazioni dei fenomeni celesti; fra queste, la Tavola di Venere di Ammi-Saduqa elenca la prima e l’ultima ascesa visibile di Venere in un periodo di circa 21 anni, ed è la prima prova che i fenomeni di un pianeta erano riconosciuti come periodici. E ancora, il più antico astrolabio rettangolare risale al 1100 a.C. e fu costruito proprio a Babilonia. Questa civiltà continuò fino al 732 a.C., quando fu sottomessa dagli Assiri. Successivamente, dal 626 al 539 a.C., ebbe vita l’impero Neo-Babilonese.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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