Non solo Colosseo. 10 tra gli anfiteatri romani più noti al mondo

È tra le costruzioni più note e diffuse della storia architettonica romana, simbolo di potere e luogo di divertimenti, sebbene macabri e violenti: l’anfiteatro. Sono oltre 200 quelli arrivati fino a oggi e presenti su tutto il territorio dell’ex Impero Romano, ma noi ne abbiamo selezionato 10 tra i più noti, visitati e meglio conservati

Tra le espressioni più diffuse dell’architettura classica, l’anfiteatro nasce come luogo di intrattenimento e diletto degli antichi Romani, che accorrevano a migliaia per assistere a lotte tra gladiatori, animali, naumachie, spettacoli cruenti e allo stesso tempo molto apprezzati da diversi target di pubblico. Fare un elenco di tutti gli anfiteatri costruiti dai Romani su tutto il loro vastissimo Impero sarebbe impossibile, quindi abbiamo deciso di raccontarvi la storia di dieci tra i più visitati e meglio conservati a parte l’Anfiteatro Flavio, ovvero il Colosseo, la cui costruzione si deve a Vespasiano nel 70 d.C. e l’inaugurazione a Tito nell’80 d.C. Con una superficie di 3.357 metri quadrati e un’altezza di 48,5 metri (anticamente ne misurava 52), il Colosseo è senza dubbio l’anfiteatro più noto al mondo, a cui si sono ispirate altre architetture presenti nell’area mediterranea e non solo. Curiosità: a Roma c’è un altro piccolo “colosseo” sempre in centro città, un anfiteatro che si chiama Anfiteatro Castrense e che è parzialmente ben conservato. Andatevelo a cercare. Intanto ecco gli esempi che abbiamo selezionato per voi. 

– Desirée Maida 

ANFITEATRO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE

Dom De Felice e Carla Nunziata, The Amphitheatre of Santa Maria Capua Vetere, fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Dom De Felice e Carla Nunziata, The Amphitheatre of Santa Maria Capua Vetere, fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

È tra gli anfiteatri romani più antichi al mondo e ha fatto da “modello” al più grande Colosseo l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, datato al I secolo a.C. L’imperatore Adriano lo fece restaurare nel 119 d.C., e Antonino Pio lo inaugurò nel 155 d.C. L’esterno dell’Anfiteatro presentava una struttura di quattro piani (di ordine tuscanico) dall’altezza di 46 metri. I tre piani inferiori erano costituiti da 80 arcate di travertino, e le chiavi d’arco erano decorate con busti di divinità; sette di queste statue sono visibili sulla facciata del Palazzo Municipale di Capua, mentre le altre sono custodite nel museo della città.

ARENA DI VERONA

Lo Scaligero, Vista di dettaglio dell'Arena di Verona, fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Lo Scaligero, Vista di dettaglio dell’Arena di Verona, fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Incerta la datazione della celebre Arena di Verona, la cui costruzione in passato si è fatta risalire a un periodo compreso tra l’I e il III secolo d.C., ma oggi gli studi più recenti hanno dimostrato che l’architettura simbolo della città veneta sia stata edificata tra il 2 e il 14 d.C., durante l’impero di Augusto. Al suo interno si tenevano lotte tra gladiatori, spettacoli di caccia di animali feroci, e in epoca moderna le giostre. L’esterno presentava un anello costituito da tre ordini di archi, con un prospetto realizzato in opus quadratum con blocchi di pietra calcarea bianca e rosata; all’interno, la cavea aveva una capienza che si aggirava intorno ai 30mila spettatori (oggi 22mila), disponendo di 64 ingressi. Oggi l’Arena è utilizzata per concerti e spettacoli dal vivo anche grazie alla sua acustica.

ANFITEATRO DI POMPEI

Mosborne01, Veduta dell'Anfiteatro di Pompei fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Mosborne01, Veduta dell’Anfiteatro di Pompei fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Tra gli anfiteatri romani oggi ancora fruibili è tra i meglio conservati, probabilmente perché per secoli è rimasto sepolto sotto la lava eruttata dal Vesuvio nel 79 d.C. Costruito nel 70 a.C., l’Anfiteatro di Pompei è stato scoperto durante una campagna di scavi tenutasi 1748 e promossa dalla dinastia borbonica, facendo così riemergere un’architettura che in passato poteva contenere 20mila spettatori, ovvero l’intera popolazione di Pompei. La parte esterna è divisa in due ordini: in quello inferiore, contraddistinto da archi ciechi in pietra, durante gli spettacoli i mercanti vendevano le loro mercanzie. All’interno, la cavea era suddivisa in tre parti: l’ima cavea, destinata ai personaggi di spicco; la media cavea, destinata al popolo; la summa cavea, riservata alle donne. 

ARENA ROMANA DI ARLES (FRANCIA)

Arena di Arles

Arena di Arles

Costruita nel 90 d.C., l’Arena di Arles, così come quella di Pompei, poteva contenere fino a 20mila spettatori su tre livelli, ed è uno dei più grandi anfiteatri romani presenti in Gallia (oltre a essere uno di monumenti meglio conservati di questo periodo). Si trova lungo il Rond-Pont des Arènes, e al suo interno si svolgevano soprattutto corse di carri e gare di lotta; dall’Ottocento, invece, è stato utilizzato per le corride. Dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, oggi l’Arena Romana di Arles può contenere 12mila persone. 

ARENA DI NÎMES (FRANCIA)

Vestemocoso, Arena de Nimes fonte Wikipedia CC BY SA 4.0

Vestemocoso, Arena de Nimes fonte Wikipedia CC BY SA 4.0

Riconosciuto dal 1840 come “Monumento storico di Francia”, l’Arena di Nîmes è stata costruita alla fine del I secolo d.C., e comprende due livelli da 60 arcate ciascuno a doppio ordine dorico, superando i 20 metri di altezza. Utilizzata dai romani per combattimenti di gladiatori, caccia di animali e altri tipi di spettacoli, durante il medioevo l’Arena venne adibita a villaggio fortezza, con case e botteghe al suo interno. La riconversione a teatro avvenne nell’Ottocento, e oggi ospita concerti e spettacoli accogliendo fino a 13mila spettatori (in epoca romana ne accoglieva 24mila). 

ANFITEATRO DI TREVIRI (GERMANIA)

Berthold Werner, Trier, Amphitheater fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Berthold Werner, Trier, Amphitheater fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Quello che rimane oggi sono i resti di un anfiteatro che poteva accogliere fino a 20mila persone, e che intratteneva il proprio pubblico con spettacoli di gladiatori e animali: l’Anfiteatro di Treviri è stato edificato intorno al II secolo d.C. durante il governo di Antonino Pio, per poi essere ristrutturato nel 293 da Costanzo Cloro quando si trasferì nella città tedesca. Nei sotterranei dell’anfiteatro si trovano gallerie e cunicoli in cui si trovavano le gabbie degli animali e venivano condannati prigionieri, oltre a esserci gli ingranaggi che consentivano i movimenti della scenografia. 

ANFITEATRO DI POLA (CROAZIA)

Berthold Werner, Croatia, Pula, Amphitheatre fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Berthold Werner, Croatia, Pula, Amphitheatre fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Costruito tra il 2 a.C. e il 14 d.C. sotto l’impero di Augusto, l’Anfiteatro di Pola veniva utilizzato per combattimenti tra gladiatori e naumachie. È tra i monumenti antichi meglio conservati in Croazia, oltre a essere tra gli anfiteatri romani più grandi mai costruiti, con una capacità di 25mila spettatori. Realizzato in pietra calcarea bianca, il suo esterno si articola in tre ordini: i primi due si caratterizzano per la teoria di archi, il terzo (ovvero il più alto) per una serie di aperture quadrangolari che alleggeriscono l’architettura dal punto di vista strutturale e anche visivo. Oggi l’Anfiteatro ospita spettacoli teatrali e musicali.

ANFITEATRO DI LEPTIS MAGNA (LIBIA)

Papageizichta, Amphitheatre of Leptis Magna Libya fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Papageizichta, Amphitheatre of Leptis Magna Libya fonte Wikipedia CC BY SA 3.0

Si trova nell’antica Leptis Magna, città a 130 chilometri da Tripoli fondata dai Fenici nel X secolo a.C. e poi entrata a fare parte dell’Impero Romano dopo la sconfitta di Cartagine del 146 a.C., l’Anfiteatro costruito nel 56 d.C. durante il governo di Nerone poteva contenere 15mila spettatori. Edificato lungo il fianco di un colle e scavato nel terreno, l’anfiteatro culminava con un portico colonnato che non si è conservato. Leptis Magna, dal 1982, è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

ANFITEATRO DI EL JEM (TUNISIA)

Diego Delso, L'anfiteatro romano di El Jem in Tunisia, costruito intorno al 238 d.C., aveva una capienza di 35 000 spettatori - fonte Wikipedia CC BY-SA 4.0

Diego Delso, L’anfiteatro romano di El Jem in Tunisia, costruito intorno al 238 d.C., aveva una capienza di 35 000 spettatori – fonte Wikipedia CC BY-SA 4.0

Chiamato il “Colosseo tunisino”, l’Anfiteatro di El Jem venne costruito durante il proconsolato di Giordano I, che nel 238 venne acclamato imperatore a Thysdrus. Poteva contenere fino a 35mila spettatori, e al suo interno venivano organizzati diversi spettacoli, tra cui combattimenti tra gladiatori e corse con le bighe. L’Anfiteatro di El Jem conserva ancora intatta la facciata con tre livelli di gallerie, per un’altezza di 36 metri e un’arena di 65 metri. A partire dal XVII secolo, le sue pietre vennero utilizzate per costruire il villaggio di El Jem e della Grande Moschea di Qayrawan; le sue rovine nel 1979 vennero dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. 

ANFITEATRO DI TARRAGONA (SPAGNA)

Cintxa, Amphithéâtre romain de Tarragone datant du IIème siècle, construit sous le règne de Hadrien - fonte Wikipedia CC BY-SA 3.0

Cintxa, Amphithéâtre romain de Tarragone datant du IIème siècle, construit sous le règne de Hadrien – fonte Wikipedia CC BY-SA 3.0

Si affaccia sul mare l’Anfiteatro di Tarragona (in Catalogna), costruito nel II secolo d.C. sulla roccia lungo la via Augusta. Le sue dimensioni erano monumentali – 110 metri per 87, con un’arena di 63 metri per 39 – e poteva contenere fino a 15mila persone. Al suo interno si svolgevano spettacoli di vario tipo, tra cui lotte tar gladiatori e con animali, anche se la storia di questo anfiteatro è legata a un avvenimento particolare: nel 259, durante le persecuzioni cristiane da parte dell’Imperatore Valeriano, vi furono arsi vivi l’arcivescovo Fruttuoso e i suoi diaconi Augurio ed Eulogio. Quando il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero, l’anfiteatro perse le sue funzioni originarie e le sue pietre vennero utilizzate per costruire una basilica per commemorare i tre martiri.

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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