Niele Toroni e Harald Szeemann. Una mostra omaggio ad Ascona

Il volume che accompagna la mostra dedicata a Niele Toroni al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona non è certo un catalogo, bensì una raccolta di scritti che oltre a essere un’utile guida all’esposizione, riesce a fare entrare il visitatore nel pensiero dell’artista, un uomo intelligente, ironico, un artista libero al di là di convenienze […]

Il volume che accompagna la mostra dedicata a Niele Toroni al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona non è certo un catalogo, bensì una raccolta di scritti che oltre a essere un’utile guida all’esposizione, riesce a fare entrare il visitatore nel pensiero dell’artista, un uomo intelligente, ironico, un artista libero al di là di convenienze e convinzioni dogmatiche.

Chi era Niele Toroni

Nato a Muralto nel 1937, dopo avere conseguito un diploma magistrale va a insegnare nel sud del Canton Ticino, a Maroggia, ci resta per qualche anno ma quel mondo piccolo, dove sanno persino per chi vota, gli va stretto, così va a Parigi, che in quel particolare momento storico è la città dove maggiormente si può respirare arte contemporanea. Lui stesso afferma che se fosse nato cinquant’anni dopo probabilmente sarebbe andato a Berlino o chissà? La mostra intitolata Omaggio a Niele Toroni e Harald Szeemann, curata da Bernard Marcadé, del quale il libro, edito dalle Edizioni Casagrande, contiene una lunga intervista all’artista della fine degli anni ’90 e testi a lui dedicati, mette in luce il profondo sodalizio artistico e intellettuale tra il pittore e Harald Szeemann.

Niele Toroni e Harald Szeemann

Toroni che poco ha frequentato il mondo dell’arte e se ne vanta, ancor meno ha frequentato quella della critica della quale in più occasioni si prende gioco, annoiato da certo “trombonismo”, privo di senso. Con Szeemann è stata, tuttavia, un’altra cosa, è un amico, un uomo intelligente, profondo che cura la sua prima mostra in Ticino nel 1991. Mostra della quale sono ancora le tracce radicali che dialogano con lo spazio museale ad Ascona. Tracce che sono il fulcro della pittura di Toroni, portate avanti da quasi sessant’anni Impronte di pennello no. 50 ripetute a intervalli regolari di 30 cm, come lui stesso le ha definite. “Il metodo che Niele Toroni, trentenne“, ha scritto Harald Szeemann, “applica per la prima volta a Parigi, in una manifestazione comune con Buren, Mosset e Parmentier, è semplice, facilmente imitabile da altri, ma, come tutte le cose semplici, molto complesso, pieno di vita, pieno di sorprese, pieno di perfidia, pieno di gioco”. Gioco, perfidia, vitalità che è nella natura di Toroni, nei cui scritti è possibile cogliere anche l’affetto e l’amicizia nei confronti di Marcel Broodthaers, artista, scrittore, cineasta belga, scomparso nel 1976. La mostra ospita oltre alle opere anche  documenti, testimonianze e fotografie, come quella in cui Toroni è abbracciato a Meret Oppenheim.

La mostra su Toroni a Locarno

L’iniziativa è parte integrante della retrospettiva Niele Toroni. Impronte di pennello n. 50 dal 1959 al 2024, in programma dal 16 marzo al 17 agosto al Museo Casa Rusca di Locarno, che abbraccia oltre 60 anni di attività artistica di Toroni, con più di 80 opere provenienti da collezioni private e istituzioni sia svizzere sia internazionali, alcune delle quali mai esposte prima d’ora.

Angela Madesani

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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