Gagosian rappresenterà la fotografa Francesca Woodman. Si comincia con Art Basel

Suicida all’età di 22 anni, l’artista statunitense ha saputo imporsi in un decennio di attività sulla scena della fotografia contemporanea. Le sue opere e i libri d’artista nel portfolio di Gagosian grazie all’accordo con la Woodman Family Foundation

Morta giovanissima, Francesca Woodman (Denver, 1958 – New York, 1981) è stata uno straordinario talento della fotografia, morta suicida a soli 22 anni. Precocemente intuì l’uso performativo della fotografia, per dare forma, attraverso un intimo rapporto con la macchina fotografica, a un lavoro profondo di ricerca sul (proprio) corpo, il corpo della donna, luogo in cui si manifestano i tabù sociali. Negli Anni Settanta, il suo lavoro esplora i temi dell’identità, della vulnerabilità e dell’intimità, in composizioni in bianco e nero ispirate dalla poetica surrealista, ma anche dall’immaginario gotico e vittoriano.

Francesca Woodman, From Angels series, Roma, 1977. © Woodman Family Foundation Artists Rights Society, New York Courtesy Gagosian
Francesca Woodman, From Angels series, Roma, 1977. © Woodman Family Foundation Artists Rights Society, New York Courtesy Gagosian

GAGOSIAN RAPPRESENTA FRANCESCA WOODMAN

A distanza di oltre quarant’anni dalla sua scomparsa, Gagosian rappresenterà l’artista, grazie all’accordo raggiunto con la Woodman Family Foundation, nata per volontà di Betty e George Woodman – genitori della fotografa, oggi scomparsi – e attiva dal 2020. La galleria presenterà una selezione delle sue fotografie in occasione di Art Basel 2023 (prossima a inaugurare, dal 15 al 18 giugno), in attesa di dedicarle una mostra a New York, in programma per il prossimo 13 marzo 2024. Cresciuta tra il Colorado e il borgo di Antella, non distante da Firenze, e figlia d’arte (madre ceramista e padre pittore), Woodman ha concentrato il suo lavoro principalmente negli Anni Settanta, tra la frequentazione della Rhode Island School of Design, il periodo romano tra il ’77 e il ’78 e gli ultimi anni della sua vita a New York, anche se il suo primo lavoro della “maturità artistica” risale all’età di 13 anni, con l’Autoritratto scattato nel 1972 (attualmente in mostra al RISD Museum di Providence). A Roma, nel 1978, fu protagonista di una personale alla Libreria Maldoror, e nello stesso anno espose nella collettiva presso la Galleria Ugo Ferranti. Nel 2000, la città le dedicò una mostra a Palazzo delle Esposizioni (Francesca Woodman. Providence – Roma), curata da Achille Bonito Oliva.

Francesca Woodman, From Polka Dots, 1976. © Woodman Family Foundation Artists Rights Society (ARS), New York Courtesy Gagosian
Francesca Woodman, From Polka Dots, 1976. © Woodman Family Foundation Artists Rights Society (ARS), New York Courtesy Gagosian

LA MOSTRA DI FRANCESCA WOODMAN DA GAGOSIAN A NEW YORK

Dal 13 marzo 2024 (e fino al 27 aprile) la galleria newyorkese ospiterà un corpus di oltre cinquanta opere chiave realizzate da Francesca Woodman dal 1975 al 1980, immortalando se stessa all’interno di spazi fatiscenti e architetture antiche. Molti dei lavori protagonisti non sono mai stati presentati prima, tra cui Blueprint for a Temple I, ora nella collezione del Metropolitan Museum of Art di New York.
A far da cornice alla mostra ci sarà un catalogo arricchito da un saggio di Brooke Holmes e Susan Dod Brown, docente all’Università di Princenton. 

FRANCESCA WOODMAN. TRA FOTO E DIARI D’ARTISTA

Della sua produzione, che si nutrì ed ebbe a sua volta eco negli ambienti femministi, restano anche diari d’artista – uno dei quali, Some Disordered Interior Geometries, pubblicato da Synapse Press nel 1981, mentre data proprio giugno 2023 la raccolta di prossima uscita Francesca Woodman: The Artist’s Books, a cura di MACK, con alcuni inediti – e taccuini appuntati, raramente esposti, ma conservati dalla Fondazione Woodman, insieme a lettere, riviste, materiali documentari, oltre ovviamente al corpus di negativi e stampe fotografiche (rispettivamente 10mila e oltre 800). L’obiettivo di Gagosian, nel prossimo futuro, è di portare alla luce questo patrimonio, per restituire un’immagine quanto più possibile completa della pratica e dell’opera dell’artista nella prossima mostra a marzo, in concomitanza al progetto espositivo a lei dedicato alla National Portrait Gallery di Londra, e in relazione al lavoro di Julia Margaret Canon (Francesca Woodman and Julia Margaret Cameron: Portraits to Dream In, dal 21 marzo al 30 giugno 2024). Prima del passaggio a Gagosian, l’opera di Woodman è stata rappresentata da Marian Goodman Gallery e Victoria Miro Gallery.

Livia Montagnoli

https://gagosian.com/artists/francesca-woodman/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati