Riapre a Los Angeles il rinnovato Hammer Museum. Tra opere del Rinascimento e arte contemporanea

Dopo oltre due decenni di cantiere, l’Hammer Museum è finalmente tornato al pieno della funzionalità. Apre al pubblico la nuova area espositiva corredata di terrazza per le sculture monumentali. Il progetto è firmato dallo studio Michael Maltzan Architecture

L’Hammer Museum di Los Angeles, affiliato alla University of California, avrà una nuova grande sala espositiva in quella che fu la sede della City National Bank all’angolo tra Wilshire e Glendon Avenue, ed è stata intitolata a Lynda e Stewart Resnick, i due generosi filantropi la cui donazione di 30 milioni di dollari ha fortemente contribuito alla sua realizzazione. Per la cronaca, si è trattata della più cospicua donazione individuale nella storia del museo. Questa espansione architettonica si deve al lungo lavoro della direttrice Ann Philbin, che già nel 2017 ha rinnovato le gallerie espositive al terzo piano; nel 2018 è stata la volta dell’inaugurazione di un grande teatro situato nel cortile esterno, con annessa una galleria dedicata all’arte multimediale. Nel 2019 è stata invece inaugurata l’Annenberg Terrace, uno spazio dedicato alle mostre ma anche alla socializzazione, con tavoli da ping pong e ampi divani. Dal 2014, in museo ha inoltre optato per offrire l’ingresso gratuito a tutti i visitatori. L’inaugurazione del museo così rinnovato è in programma il 26 marzo 2023.

Un rendering della nuova ala dell’Hammer Museum. Courtesy Michael Maltzan Architecture

Un rendering della nuova ala dell’Hammer Museum. Courtesy Michael Maltzan Architecture

L’HAMMER MUSEUM DI LOS ANGELES

Il Museo spazia dall’arte moderna a quella contemporanea, e fra i nuclei più importanti del suo patrimonio spicca la Armand Hammer Collection, che annovera dipinti, sculture e opere su carta europei e americani, dal XVI al XX Secolo; fra gli artisti, Rembrandt, Tiziano e Goya. Con i suoi 45.000 pezzi fra disegni, libri d’artista e fotografie dal Rinascimento al XX secolo, la Grunwald Center Collection è una delle più importanti collezioni americane di opere di grafica. Infine, la Hammer Contemporary Collection, nata nel 2005, è esclusivamente dedicata all’arte contemporanea, che ha come scopo principale, ma non unico, la promozione della scena creativa di Los Angeles. Una collezione in continuo aggiornamento, anche grazie alle acquisizioni internazionali, attraverso il programma di commissioni Hammer Projects.

Mark Bradford, Scorched Earth, installation view, Hammer Museum, Los Angeles, 2015. Photo by Brian Forrest

Mark Bradford, Scorched Earth, installation view, Hammer Museum, Los Angeles, 2015. Photo by Brian Forrest

IL PROGRAMMA ESPOSITIVO PER L’APERTURA DELL’HAMMER MUSEUM

Per l’inaugurazione del rinnovato complesso museale, la nuova lobby accoglierà un’installazione dell’artista giapponese Chiharu Shiota, inserita nel ciclo Hammer Projects e definita “unica e viscerale”, mentre la galleria espositiva al piano terra ospiterà Particulates, un’installazione su scala monumentale di Rita McBride; invece, sulla terrazza campeggerà Oracle, un’altra scultura monumentale in bronzo fuso di Sanford Biggers, che fa parte della serie Chimera, già esposta al Rockefeller Center di New York. Per quanto riguarda le mostre, ci sarà un’antologica sulla collezione permanente dell’Hammer Museum e Bridget Riley Drawings: From the Artist’s Studio, una retrospettiva del lavoro dell’artista britannica – la più ampia mai realizzata – fondatrice della Op-Art, organizzata dall’Hammer con l’Art Institute di Chicago in collaborazione con la Morgan Library & Museum di New York. Infine, il punto di vista si sposta sulla Cina con Cruel Youth Diary: Contemporary Chinese Photography and Video from the Haudenschild Collection, che raccoglie opere degli anni ’90 e dei primi anni 2000 degli artisti cinesi Cao Fei, Weng Fen e Xu Zhen, donate al Museo dalla famiglia Haudenschild.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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