Arriva ad Aosta la mostra sull’Espressionismo svizzero

È una storia poco conosciuta quella dell’Espressionismo svizzero, che il Museo Archeologico di Aosta decide di raccontare. Facendo luce su un importante capitolo artistico del Novecento

Quella del Museo Archeologico di Aosta è la seconda tappa della mostra Espressionismo svizzero. Linguaggi degli artisti d’oltralpe. La prima è stata al Kunst Museum di Winterthur, la prossima sarà allo Städtische Museen di Heilbronn, in Germania.
La rassegna, a cura di Daria Jorioz, Andrea Lutz, David Schmidhauser, è una vera e propria scoperta della componente svizzera di uno dei movimenti più conosciuti e studiati della prima parte del XX secolo. L’Espressionismo elvetico si è diffuso attraverso alcuni movimenti che si riunivano attorno alle diverse città elvetiche, Der Moderne Bund a Lucerna, il collettivo Rot-Blau a Basilea, assai vicino all’esperienza tedesca di Die Brücke, Le Falot a Ginevra e il gruppo dell’Orsa Maggiore ad Ascona.

Hans Berger, La lettura, 1909

Hans Berger, La lettura, 1909

GLI ARTISTI DELL’ESPRESSIONISMO SVIZZERO

Tra le figure coinvolte, attente alla lezione di van Gogh, quelle di Cuno Amiet e di Giovanni Giacometti, padre di Alberto, dei quali sono in mostra ritratti e nature morte. Le Tre mele su una tovaglia bianca del 1907-08 di Giacometti è un’opera di grande modernità, in cui è evidente la lezione di Cézanne, ma trasmette anche un senso profondo di vuoto, attraverso pennellate ampie e materiche.
La mostra propone anche alcune figure femminili come quella di Helen Dahm, di Marianne von Werefkin, di Alice Bailly, la cui tavolozza fredda, sottotono, la pone in controtendenza rispetto agli altri artisti esposti, che utilizzano invece colori forti, vivaci.
Il museo aostano, per l’occasione, nella prima sala, propone anche una nuova illuminazione che favorisce l’attenta osservazione di ogni singola opera.

Ernst Ludwig Kirchner, Donna di notte, 1919

Ernst Ludwig Kirchner, Donna di notte, 1919

LA STORIA DI ERNST LUDWIG KIRCHNER

Forse l’artista più conosciuto tra quelli proposti è il tedesco Ernst Ludwig Kirchner, del quale sono in mostra anche opere plastiche. L’opera di Kirchner, che si è avvicinata anche al movimento cubista, è stata, in seguito, fortemente osteggiata dal regime nazista e i suoi lavori furono sequestrati e rimossi dai musei. L’artista è stato, infatti, uno dei protagonisti della terribile mostra denigratoria itinerante, partita da Monaco di Baviera nel 1937, sull’arte degenerata, Entartete Kunst. La maggior parte dei lavori di Kirchner è stata distrutta. Tali oltraggi subiti contribuirono all’aggravarsi dello stato di salute dell’artista, che a metà del 1938 pose fine alla sua vita. Tempi bui, che è bene ricordare per non commettere nuovi errori.

Angela Madesani

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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