A pochi minuti dalla Stazione Centrale di Milano, in una tranquilla via laterale, dal 1979 esiste un ristorante cinese chiamato Ta Hua. Quarant’anni nel mondo della cucina orientale nel nostro Paese sono paragonabili a ere geologiche, ed essendo questo locale uscito indenne (anzi, forse addirittura rafforzato) da tutti gli scandali e le paranoie che hanno travolto la cucina del Celeste Impero, questo ristorante familiare è diventato anche all’interno della comunità degli expat cinesi un punto di riferimento, oltre che meta di passaggio per molte figure di spicco in visita in Italia.
Se mai doveste capitare a mangiare da queste parti, dunque, alzate gli occhi dal piatto per un secondo, e date un’occhiata al lungo quadro orizzontale appeso alla parete: quella che a noi potrebbe sembrare una semplice serie di ideogrammi è in realtà l’opera del celebre artista Fan Zeng (rinomato pittore, esperto calligrafo, poeta, nonché studioso di letteratura, storia e filosofia, e direttore del Dipartimento della Pittura Cinese all’università di Pechino). Le sue opere si trovano, oltre che nella Città Proibita, nel Museo Nazionale della Cina, nel Museo Cinese di Arte Moderna, nel Museo Guimet e al Museo Rodin di Parigi. E in questo ristorante meneghino. Vi pare strano? Così non è: infatti la cultura cinese, soprattutto quella connessa alle festività, è da sempre legata al momento edonistico della tavola.
La settimana appena passata ha visto più di un miliardo di persone festeggiare all’unisono l’inizio dell’anno della Tigre, e come ogni festa che si rispetti ci si è riuniti intorno alle tavole di casa o dei ristoranti per cenare insieme, con scambi di regali fra gli ospiti: anche quest’anno tra i regali più graditi ci sono le limited edition d’artista di cognac e whisky dedicate al nuovo anno.
Infatti, il cognac e il whisky sono diventati nel Celeste Impero sinonimo di ascesa sociale per le classi medie, che li sostituiscono ai distillati nazionali come il baijiu, subendo il fascino dell’internazionale, ma utilizzandoli nella stessa maniera in cui usano i prodotti autoctoni (mentre ad esempio resta atipico il vino per gusto, gradazione e utilizzo). Le grandi multinazionali degli spirits non si sono fatte sfuggire l’occasione: da anni sfruttano la più grande festività asiatica e lanciano limited edition dedicate, con grafiche create ad hoc per l’occasione. Ecco le più belle presentate per l’anno della Tigre, con grafiche firmate da designer contemporanei.
‒ Federico Silvio Bellanca