Nasce a Biella Woolbridge Gallery: polo creativo nell’antico Lanificio Pria. L’intervista

Sarà “una galleria per gli artisti” e un progetto in divenire: con nuovi spazi e attività in città. Ne abbiamo parlato con il direttore Jean Le Guyader, e con la famiglia Azario proprietaria dell’ex fabbrica tessile, oggi hub creativo

Inaugura a Biella, negli spazi dell’ex fabbrica tessile Lanificio Pria, una nuova galleria. Si tratta di Woolbridge Gallery, una “galleria per gli artisti”, come è stata definita dai due titolari Patrick Saletta e Jean Le Guyarder (già direttore di spazi a Parigi, Shanghai e Beirut) che occuperà entro due anni tutti e quattro i piani di questo complesso industriale ottocentesco, per una superficie totale di 33mila mq. Situato a pochi passi dalla Fondazione Pistoletto – Cittadellarte, quasi nel centro di Biella, nominata Città Creativa dell’UNESCO nel 2019, questo nuovo polo culturale, dopo una prima fase di inaugurazione il 10 ottobre con una mostra di oltre 50 artisti, tra nomi storici dell’arte internazionale e italiana accanto a nomi più contemporanei, seguirà altri step di apertura.

WOOLBRIDGE GALLERY: UN PROGETTO DIFFUSO

Woolbridge Gallery è, infatti, un progetto in divenire che si espanderà in città, promuovendo eventi e attività in collaborazione con fondazioni culturali e artistiche locali, e con i Woolbridge Labs: cinque spazi/ incubatori che saranno dati gratuitamente ad artisti, curatori e designer selezionati. Del passato di Lanificio Pria, oggi hub creativo che racchiude realtà di eccellenza legate al mondo dell’arte, della moda e del design oltre ad un archivio storico che racconta la storia e l’evoluzione del costume e della moda dalla fine del ‘700 ad oggi, e del suo presente e immediato futuro di “centro di creatività” ne abbiamo parlato rispettivamente con la famiglia Azario, discendente di Alfredo Pria– un nome di riferimento a fine ‘800 per la produzione di tessuti di laneria che ha lavorato per i più prestigiosi stilisti – e attuale proprietaria di questo gioiello di archeologia industriale, e con Jean Le Guyader, direttore di Woolbridge Gallery.

Come è nata l’idea di aprire questa nuova galleria all’interno di un contesto storico come il Lanificio Pria?
Jean Le Guyader: Il progetto è nato dall’idea di due persone, un collezionista della zona e un gallerista. Stavamo cercando qualcosa di grande quando abbiamo scoperto le enormi possibilità offerte dagli spazi ex industriali biellesi con un’affascinante storia alle spalle e una grande capacità di essere trasformati in spazi artistici multiuso. Scoprendo la Fabbrica Pria ci siamo innamorati del suo magnifico edificio e della meravigliosa posizione lungo il fiume Cervo.

Così avete deciso di riconvertirlo in galleria…
La possibilità di utilizzare e convertire 33mila mq di Lanificio in uno spazio d’arte era al di sopra dei nostri sogni. Abbiamo iniziato ad appassionarci al luogo e abbiamo deciso di ripartire da zero e realizzare un grande progetto che verrà consegnato in tre fasi. Stiamo ora aprendo la prima fase di 6800 m2 e entro due anni apriremo l’intero spazio.

Chi sono le persone dietro al progetto?
Patrick Saletta, collezionista che vive nella provincia del Biellese e Jean Le Guyader, gallerista.

Quali sono oggi le attività ospitate nel Lanificio?
JLG: La Fabbrica Pria ospitava già diverse attività tutte legate alla creatività. Potete trovare qui un laboratorio artistico di Daniele Basso, gli studi di design di V2 ed Ettore Veronese, un’agenzia di grafica, una piccola galleria chiamata Zaion, lo studio di architetti e designer rinomati in tutto il mondo col nome di Luisa Bocchietto e un’azienda di stampa d’arte.

Famiglia Azario: Il Lanificio Prima oggi è un contenitore creativo di eccellenza dove cultura, moda, arte e saper fare si fondono per dare spazio alla creatività. I grandi loft illuminati da una straordinaria luce naturale, un tempo luoghi di produzione di tessuti che hanno ispirato i grandi couturier e “vestito” il mondo, ospitano gallerie d’arte, designer e uffici stile, agenzie di comunicazione creative e tipografie innovative, studi di architettura e sartorie di alta gamma.

Tutto questo come convivrà con le attività della Woolbridge Gallery?
JLG: Questa era una base o un cluster interessante che ci ha permesso di rafforzare questa forza del centro di creatività.

FA: Custodiamo con passione e dedizione la memoria storica di questo luogo ma guardiamo sempre avanti, al futuro. Siamo davvero felici che Patrick e Jean abbiamo scelto la nostra “casa” per dare vita a questo progetto ambizioso. Li stimiamo molto e siamo certe che sarà l’inizio di una grande avventura insieme. Grazie a Woolbridge Gallery, la Fabbrica Pria oggi si riconferma un hub di creativi e creatività, una realtà da visitare, vivere e sperimentare, a Biella – neo Città Creativa dell’Unesco – dove tradizione e innovazione si coniugano perfettamente.

Su quale tipologia di pubblico puntate?
JLG: La galleria, a differenza di altre gallerie, è destinata a ricevere tutti i tipi di pubblico. Come  ogni galleria siamo un luogo di accesso gratuito aperti ad accogliere tutti i tipi di pubblico, dai bambini ai pensionati, a conferenze, attività specifiche, consultazioni prenotate su eventi e laboratori artistici e, naturalmente, visite con l’aiuto di mediatori d’arte.

Che rapporto ci sarà con il territorio e la città dove aprite?
Il progetto è fortemente legato al territorio in quanto si vogliono promuovere alcune attività ed eventi culturali fuori dalle mura. Abbiamo già iniziato a discutere con le fondazioni culturali e artistiche locali. l nostro obiettivo è anche quello di presentare l’arte moderna e contemporanea a un vasto pubblico e non solo ai buyer.

Come si sostiene l’iniziativa?
L’iniziativa è sostenuta privatamente dai creatori.

Ci raccontate come sono i vostri spazi espositivi e laboratoriali?
La galleria  si sviluppa su 6800 m2 di spazi espositivi che apriranno sabato 10 ottobre, ma stiamo già lavorando su altri 8mila m2 che ospiteranno un laboratorio di restauro per l’arte contemporanea guidato da uno specialista e diversi laboratori (tra cui uno per bambini). Il progetto è quello di aprire all’inizio di giugno uno spazio aggiuntivo con sale multimediali e biblioteca e anche un palco speciale per conferenze.

Quali sono i programmi espositivi per il 2020/21, anche alla luce delle difficoltà dovute alla pandemia in corso e al rispetto delle normative anti-Covid?
Il dramma del Covid ha avuto un forte impatto sullo sviluppo dei nostri piani. La chiusura forzata di tutti gli spazi pubblici durante i diversi mesi ha fatto slittare l’apertura fino ad ora. Stiamo adottando le misure tradizionali per proteggere tutti i visitatori e speriamo che la situazione migliori presto.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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