
Nel 2018 ricorrono il settantacinquesimo e l’ottantesimo anniversario, rispettivamente del rastrellamento nazifascista del Ghetto di Roma (16 ottobre 1943) e della promulgazione delle leggi razziali italiane (5 settembre 1938): per l‘occasione la quarta edizione del Festival delle Letterature Migranti che si svolgerà dal 17 al 21 ottobre (dal 15 al 22 ottobre, includendo gli eventi collaterali) aprirà e chiuderà, al Teatro Massimo di Palermo, nel segno della memoria storica, filtrata dalla creazione artistica. Apre, infatti, con Shoah, di Claude Lanzmann– grande documentario sullo sterminio degli ebrei, realizzato dal giornalista e regista francese (scomparso nel luglio di quest’anno) attraverso interviste a sopravvissuti, carnefici, testimoni oculari – e chiude con un esperimento di sonorizzazione in presa diretta di Intolerance, il capolavoro muto di David W. Griffith del 1916 sul tema del razzismo, con quattro grandi musicisti. Ma cos’altro è successo di preponderante nell’arte in quello scorcio di fine anni ’30 e inizio ‘40 del secolo scorso? Dalla conversione di Joseph Beuys all’arte alla grande protagonista della scena culturale e politica del Novecento, Margherita Sarfatti, colpita dalle leggi razziali, ecco una selezione di fatti d’arte da ricordare…
– Claudia Giraud