Dalla terra allo spazio. Le ceramiche di Lucio Fontana ad Albissola

Centro Esposizioni MuDA, Albissola Marina – fino al 2 dicembre 2018. Una dama bianca e una nera (con fiore, prestata dal Mart di Rovereto) si fronteggiano: sono solo due delle grandi, sempre sorprendenti ceramiche di Lucio Fontana, che ad Albissola Marina ha trovato un contesto di lavoro ideale. Tra manifatture e forni.

È un legame profondo quello tra il fondatore dello Spazialismo e Albissola: complici l’antica tradizione della lavorazione della ceramica e un’atmosfera stimolante, dai tardi Anni Trenta ai Sessanta Lucio Fontana (Rosario, 1899 ‒ Varese, 1968), in questo angolo della Liguria di Ponente, ha avuto la possibilità di produrre maioliche e terrecotte prima figurative – sculture a tutto tondo, rilievi, piatti etc. – e poi informali, appartenenti alle serie dei Concetti spaziali. La cittadina approfitta del cinquantesimo anniversario della morte per dedicare all’artista italo-argentino una mostra presso la sede principale del MuDA – dove sono esposte le opere maggiori, alcune delle quali provenienti dal MIC di Faenza – ma che si sviluppa in varie diramazioni tra Pozzo Garitta, dove esiste ancora il piccolo locale che fu studio e abitazione di Fontana dal 1947 al 1960 circa, e la sede delle Ceramiche Mazzotti, manifattura molto frequentata dall’artista, che ora espone il Ritratto di Esa Mazzotti e il monumentale Coccodrillo e serpente del 1936.

Marta Santacatterina

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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