La mostra milanese evoca le tappe del percorso artistico compiuto da Mario Nigro fra il 1948 e il 1968. Mario Nigro (Pistoia, 1917 – Livorno, 1992) ha personalità eclettica: suona il piano e il violino, si laurea in Chimica e Farmacia. Intorno ai trent’anni la sua vena artistica decolla. L’opera Ritmo Verticale è del 1948. La ricerca estetica di “Mariolino” prosegue la via intrapresa da artisti come Kandinsky, Malević, Mondrian. Le opere del ciclo Scacchi mostrano le prime suggestioni costruttive, i piani della scacchiera si inclinano e si intersecano, creando la percezione del tridimensionale. Il rapporto tra gradienti di forme e colori ben calcolati, il tempo, il movimento, la profondità e l’emozione sono evidenti anche nelle opere Spazio Totale e nella sala dei lavori presentati alla Biennale di Venezia del 1968. Totem, percorsi, reticoli pervadono uno spazio spiritualizzato.
– Antoh Mansueto