Debutta a teatro il monologo dedicato a Caravaggio 

Una pièce che racconta la vita di Michelangelo Merisi attraverso le sue opere. Abbiamo intervistato i registi dello spettacolo, appena prima della tournée che lo porterà in giro per l’Italia, da nord a sud

Quanti dettagli servono per raccontare la storia di Caravaggio?” questo è l’interrogativo da cui è partito il drammaturgo Francesco Nicolini, autore di uno spettacolo che, dopo l’anteprima del 26 ottobre 2023 a Santarcangelo di Romagna, ha debuttato tre giorni dopo (il 29) a Bari. Diretto dagli attori e registi Enzo Vetrano e Stefano Randisi e intrepretato da Luigi D’Elia, Caravaggio. Di chiaro e di oscuro è prodotto da Mesagne Capitale Cultura Puglia 2023 e, in occasione della prima assoluta al Teatro Kismet di Bari, è previsto un dialogo fra Luigi D’Elia e il critico Vittorio Sgarbi a partire dal saggio di quest’ultimo, Ecce Caravaggio. Da Roberto Longhi ad oggi (La nave di Teseo, 2021).  

L’intervista ai registi Enzo Vetrano e Stefano Randisi 

Per la prima volta siete registi di un monologo: cosa vi ha convinto a intraprendere questa avventura? 

Innanzitutto la stima per Luigi D’Elia come attore e come uomo di teatro, che si è consolidata nel tempo dopo aver visto diversi suoi spettacoli, e poi la straordinaria figura di Caravaggio, narrata attraverso le parole di Francesco Niccolini, con cui collaboriamo da anni.  
Quello che da subito Luigi ci ha chiesto era un profondo lavoro sull’attore, sulla sua verità e credibilità scenica anche emotiva, per scavare ancora di più sul concetto di narrazione, quasi dimenticando che si stava narrando ma, piuttosto, si stava vivendo. Quindi anche le pause e i silenzi hanno assunto un’importanza fondamentale per raggiungere la massima credibilità. 

 


  
Come avete impostato e realizzato il lavoro con l’interprete, Luigi D’Elia? 

Con Luigi abbiamo lavorato seguendo la nostra metodologia, che discende dal percorso fatto con i nostri grandi maestri: Michele Perriera, Leo de Berardinis, ultimamente Theodoros Terzopoulos. Immersione emotiva, profonda verità scenica, necessità di ogni gesto, di ogni parola, per non rappresentare, sulla scena, ma essere. La descrizione dei numerosi quadri di Caravaggio che vengono citati è vissuta da Luigi come una creazione che avviene in quel momento. Gli abbiamo chiesto una grande generosità interpretativa, di immergersi contemporaneamente nella parola e nel corpo di Caravaggio, pur rimanendo formalmente nel ruolo di “narratore” e dobbiamo dire che Luigi ci ha seguiti senza mai risparmiarsi. 

 
A partire da quali aspetti del testo scritto da Francesco Niccolini avete costruito il vostro disegno registico? 

Lo spettacolo parte dal suono di una risacca, una suggestione che viene dalle parole di Francesco Niccolini. Quell’onda che all’inizio porta una storia, torna alla fine dello spettacolo, come se quei quadri perduti da Caravaggio sulla nave poco prima della sua morte e mai più ritrovati tornassero a raccontare la sua straordinaria vita. Niccolini parte dall’inizio della vita artistica di Caravaggio e nel corso del racconto si accendono improvvisamente lampi straordinari che illuminano con le parole i suoi capolavori. Insieme a Luigi proviamo a fare entrare lo spettatore dentro quel quadro, ammirarne e viverne la bellezza, il dolore, la dolcezza e la crudeltà. Una grande sfida per Francesco Niccolini: sarebbe stato più facile scrivere della vita turbolenta e crudele di Caravaggio; invece lui ne parla attraverso le sue opere, e difatti lì c’è già tutto: le sue puttane, i suoi delitti, la rabbia, la povertà, la cecità sublimati nell’arte. Il dolore esistenziale di Caravaggio ce lo fa accostare oggi all’Urlo di Munch. È straordinaria la relazione tra arte e malattia. E dobbiamo ringraziare il disagio di questi artisti, la loro rabbia, la loro violenza, perché dal loro stato emotivo così fragile hanno preso vita autentici capolavori. 

Laura Bevione 

La tournée: 

26/10: anteprima a Santarcangelo di Romagna (RM), Cantiere Poetico per Santarcangelo 
29/10: debutto Teatro Kismet, Bari  
17/01: Urbino (PU) 
19/01: Busseto (PR) 
25/01: Mori (TN) 
26/01: Vezzano (TN) 
16-17/02: Novoli (LE) 
18/02: Molfetta (BA) 
24/02: Modigliana (FC) 
9/03: Bomporto (MO) 
15/03: Sogliano al Rubicone (FC) 
16/03: Campi Bisenzio (FI) 
4-7/04: Milano 

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Laura Bevione

Laura Bevione

Laura Bevione è dottore di ricerca in Storia dello Spettacolo. Insegnante di Lettere e giornalista pubblicista, è da molti anni critico teatrale. Ha progettato e condotto incontri di formazione teatrale rivolti al pubblico. Ha curato il volume “Una storia. Dal…

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