Riparte la stagione drammatica al Teatro Greco di Siracusa

La stagione del Teatro Greco di Siracusa riparte col botto. E non mancano le polemiche con la scelta di Hermann Nitsch

Era successo solo due volte in 107 anni. La prima sospensione – di sette anni – dovuta alla Grande Guerra e all’epidemia di Spagnola. La seconda – dieci anni – causata dal secondo conflitto mondiale. Poi è arrivata la serrata del 2020 per la terribile pandemia che tutti abbiamo subito. In realtà il Consigliere Delegato Marina Valensise e tutti coloro che lavorano per la stagione dell’Istituto Nazionale di Arte Drammatica al Teatro Greco di Siracusa neppure lo scorso anno si erano completamente fermati. Nell’estate nel 2020 hanno invertito platea e palco facendo delle scalinate di questa poderoso teatro il luogo dove si sono esibiti tra gli altri in una serie di monologhi Lella Costa, Luigi Lo Cascio, Isabella Ragonese e Lunetta Savino: di fronte a un pubblico (poco e distanziatissimo) seduto su quello che per secoli è stato lo spazio scenico. 

LA NUOVA STAGIONE

Finalmente ora – seppure con una forte limitazione di posti disponibili (3000 a fronte di una capienza di 9000) la stagione riparte davvero. Sabato 3 luglio debutta l’allestimento di Davide Livermore che fonde in un’unica rappresentazione il secondo e il terzo atto dell’Orestea di Eschilo: Coefore ed Eumenidi. Lo fa avvalendosi tra gli altri di Laura Marinoni nel ruolo di Clitennestra, Giuseppe Sartori (Oreste) e Anna Della Rosa (Elettra). Per capire quale tipo di trasposizione abbia messo in atto questo fuoriclasse meglio di qualsiasi racconto vale ascoltarlo dalla sua vivavoce ne video qui sotto. Un altro fuoriclasse, Carlus Padrissa proverà a cimentarsi con Baccanti: lo farà a partire dal successivo 4 luglio con Lucia Lavia nel ruolo di Dioniso. Padrissa che è il regista che tutti conoscono per le messe in scena punk della Fura dels Baus qui si cimenta con Euripide e a quel che è dato sapere lo farà continuando a utilizzare il linguaggio che lo ha reso celebre con il gruppo spagnolo… l’attesa è grande.

Lucia Lavia nel ruolo di Dioniso per Le Baccanti in un momento delle prove_foto Centaro

Lucia Lavia nel ruolo di Dioniso per Le Baccanti in un momento delle prove_foto Centaro

IL PROGRAMMA DEL TEATRO

Come di consueto la terza rappresentazione è una commedia. Due tragedie e una commedia è la triade in uso da sempre al Teatro Greco. In questa stagione 2021 Le Nuvole di Aristofane è affidata a Antonio Calenda che ha voluto sul palco fra gli altri Nando Paone (Strepsiade), Stefano Santospago (Aristofane) e Antonello Fassari (Socrate). L’Aristofane di Calenda, che va in scena a partire da sabato 21 agosto, si preannuncia crudelmente comico, oltreché surreale e tragico – ma questa è la grandezza eterna di questi testi – in poche parole: attualissimo.  A fianco delle rappresentazioni al Teatro Greco è prevista una esposizione curata dalla stessa Valensise. Il lunghissimo titolo Orestea atto secondo. La ripresa delle rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, dopo la Grande guerra e l’epidemia di Spagnola introduce a una mostra multimediale prende le mosse dall’album di fotografie storiche realizzate nel 1921 da Angelo Maltese, in occasione della messa in scena delle Coefore di Eschilo e sottolinea l’impresa di quel gruppo di mecenati lungimiranti, che cent’anni fa furono i protagonisti della rinascita teatrale di questo straordinario teatro-monumento.

prove Coefore Eumenidi_foto Centaro

prove Coefore Eumenidi_foto Centaro

IL MANIFESTO DI NITSCH E LE POLEMICHE

Non manca di suscitare infine commenti la scelta di Hermann Nitsch per il manifesto che accompagna le 48 serate in cartellone. Si tratta qui di un Nitsch che appare “pacificato” rispetto al Teatro delle Orge e del Sangue per cui il maestro viennese è celebre. Nell’immagine del manifesto  compare, infatti, un camice bianco che irraggia una luce durata.  Per il sovraintendente del festival Antonio Calbi si tratta di “un simbolo di resurrezione, di rinascita che azzera le tenebre che abbiamo vissuto nell’intero pianeta. È un omaggio alla vita ma anche un invito a non dimenticare i tre milioni e mezzo di vittime del Covid-19”.

– Aldo Premoli

https://www.indafondazione.org/stagione-2021/

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Aldo Premoli

Aldo Premoli

Milanese di nascita, dopo un lungo periodo trascorso in Sicilia ora risiede a Cernobbio. Lunghi periodi li trascorre a New York, dove lavorano i suoi figli. Tra il 1989 e il 2000 dirige “L’Uomo Vogue”. Nel 2001 fonda Apstudio e…

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