150 anni dalla prima dell’Aida. Il Ministero della Cultura celebra l’opera di Giuseppe Verdi

Fino al prossimo 8 febbraio – giorno in cui decorre il 150esimo anniversario dalla prima dell’Aida tenutasi al Teatro alla Scala di Milano – il MiC rende omaggio a una delle più celebri opere di Verdi con una campagna sui social che ne racconta la storia attraverso partiture, bozzetti e documenti d’archivio

Si intitola #aida150 la campagna di comunicazione promossa dal Ministero della Cultura per celebrare il 150esimo anniversario della prima teatrale dell’Aida, tra le opere più celebri di Giuseppe Verdi. Dramma d’amore e di potere – che vede al centro le vicende della principessa etiope e schiava egizia Aida, del comandante dell’esercito egizio Radamès e la figlia del faraone Amneris –, Aida è andata in scena per la prima volta al Teatro Khediviale dell’Opera del Cairo il 24 dicembre 1871, per poi avere la sua prima europea l’8 febbraio 1872 al Teatro alla Scala di Milano. Legandosi a queste date storiche, la campagna digital del MiC si concluderà proprio il prossimo 8 febbraio; il 17 marzo invece le celebrazioni per i 150 anni dell’Aida culmineranno con una grande mostra in programma al Museo Egizio di Torino, Aida figlia di due mondi, che esplorerà il contesto storico dell’opera verdiana.

LA CAMPAGNA DIGITALE DEL MIC DEDICATA ALL’AIDA

Fino all’8 febbraio, il MiC pubblicherà sui propri canali social bozzetti di scena, figurini di costumi, manifesti pubblicitari, documenti epistolari, abbozzi musicali e partiture operistiche dell’Aida, tutti materiali provenienti da archivi, biblioteche, teatri e musei dello Stato. Tra le chicche condivise nell’ambito di #aida150 sono i documenti autografi di Verdi che provengono dagli Archivi di Stato d’Italia; gli abbozzi musicali autografi dell’Archivio di Stato di Parma; lettere personali, materiale iconografico e partiture per orchestra dell’Archivio Storico Ricordi, da cui provengono anche i bozzetti che Girolamo Magnani realizzò per le scenografie della prima milanese del 1872, i figurini con i costumi disegnati da Attilio Comelli per lo spettacolo, sempre a Milano, del 1906, la corrispondenza epistolare tra Giuseppe Verdi, la famiglia Ricordi, il librettista dell’opera Antonio; e poi le locandine d’epoca dell’Aida provenienti dal Museo Salce di Treviso e i libretti operistici della prima tenutasi al Cairo in italiano, francese e arabo dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani di Parma. Ecco alcune immagini tratte dalla campagna #aida150.

– Desirée Maida

https://cultura.gov.it/

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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